Seguici anche su Facebook!

Seguici anche su Facebook! Unisciti al Gruppo cliccando su:
https://www.facebook.com/groups/287768858057968/

martedì 1 aprile 2025

Speravamo

“Due di loro se ne andavano in quello stesso giorno a un villaggio di nome Emmaus, distante da Gerusalemme sessanta stadi; e parlavano tra di loro di tutte le cose che erano accadute” Luca 24:13-14.

Due discepoli camminano su una strada polverosa diretti al villaggio di Emmaus. La loro conversazione è incentrata su Gesù crocifisso. Parlano fra loro e dalle loro parole traspare la delusione. 

Non faremo certo fatica a immaginare le loro parole.

“Non ci posso credere è morto”. “E adesso che facciamo?”

In quel momento uno straniero li raggiunge unendosi a loro e mostra interesse per la loro conversazione “Egli domandò loro: Di che discorrete fra di voi lungo il cammino?” v.17.

I due discepoli si fermarono stupiti. “Ed essi si fermarono tutti tristi. Uno dei due, che si chiamava Cleopa, gli rispose: Tu solo, tra i forestieri, stando in Gerusalemme, non hai saputo le cose che vi sono accadute in questi giorni?” v.18.

Questa scena mi affascina. Due discepoli sinceri che raccontano l'accaduto, secondo ciò che loro si aspettavano, e Dio... in altre vesti li ascolta pazientemente.

Che cosa straordinaria.

L'opera della salvezza è stata portata a termine. Ora l'attende un trono e la gloria che aveva lasciato per compierla. Ma non si è posto a sedere, è li a fianco dei suoi e cammina a loro fianco. Non è disposto a lasciarli così. Sono delusi, sconfortati, tristi.

“Noi speravamo che fosse lui che avrebbe liberato Israele”.

Noi speravamo... Quante volte hai sentito un'espressione del genere?

“Speravo di superare l'esame”. “Speravamo che l'operazione rimuovesse il tumore”.

“Pensavo che il lavoro fosse sicuro”.

Parole grigie di delusione. Ciò che volevamo non si è verificato. Ciò che si è verificato non lo volevamo. 

Il risultato? 

Speranze infrante. Il fondamento della nostra vita traballa.

Arranchiamo verso Emmaus strisciando i nostri piedi nella polvere, chiedendoci che cosa abbiamo fatto mai per meritarci una simile sciagura. Dio potrebbe essere il nostro compagno di viaggio senza che ce ne rendiamo conto.

La loro non è mancanza di fede, ma mancanza di visione. I loro ragionamenti si fondavano su ciò che loro pensavano.

Non siamo molto diversi da quei viaggiatori  oppressi, vero?

Ci rotoliamo nel fango dell'autocommiserazione. Chiediamo la sua volontà e poi abbiamo l'audacia di mettere il broncio se tutto non va come vogliamo noi...

La speranza in Dio non è ciò che ti aspetti o un desiderio da esaudire. No, è qualcosa di più grande. No, è un'assoluta fiducia in Lui che ci ama e trova il suo piacere nel camminare al nostro fianco  e sorprenderci con il suo amore infinito.