Seguici anche su Facebook!

Seguici anche su Facebook! Unisciti al Gruppo cliccando su:
https://www.facebook.com/groups/287768858057968/

venerdì 25 aprile 2025

25 aprile - Sì, è una buona notizia!

Dio infatti non ci ha destinati a ira, ma ad ottenere la salvezza per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo, il quale è morto per noi affinché… viviamo insieme con Lui.

1 Tessalonicesi 5:9, 10

 

Sì, è una buona notizia!

 

La Bibbia ci parla di Dio, il Creatore, un Dio giusto, santo e pieno d’amore, che ci guarda, ci ascolta e legge anche i nostri pensieri. Possiamo assumerci il rischio di non credere a ciò che dice, cosa che in un primo tempo ci aiuta a dimenticare il timore di incontrarlo un giorno… oppure, se riconosciamo che tale atteggiamento non è né coraggioso né prudente, cerchiamo di saperne un po’ di più. Proseguendo nella conoscenza, scopriamo che non c’è da stare allegri! Dio infatti ci dice chiaramente, e non senza amarezza, che gli uomini lo hanno messo da parte e si sono dati alle loro tendenze naturali e a seguire le proprie idee senza cercare di conoscere il Suo pensiero. E’ una constatazione dalle conseguenze tragiche, perché dopo la morte dovremo presentarci davanti al grande Giudice la cui giustizia è assoluta, e a Lui dovremo rendere conto. L’ira di Dio che si riverserà su quelli che avranno rifiutato di credere in Lui sarà totale e definitiva.

Tuttavia, il messaggio di Dio non si ferma qui! Dio non respinge mai chi lo prega con un pentimento sincero. Quando qualcuno si presenta davanti a Lui col dispiacere di averlo ignorato o disprezzato il proprio Creatore, Egli gli mostra Gesù Cristo, che è stato crocifisso ed ha espiato i peccati di quelli che si pentono e credono.

Non è questa una buona notizia? Gesù Cristo ha preso il tuo posto e ha sopportato tutta l’ira di Dio affinché tu possa esserne completamente e definitivamente liberato. Non rimanere indifferente, non respingere questo perdono che ti è offerto! Ancora oggi Dio fa grazia. È oggi che devi andare a Lui; non rimandare a domani perché il domani non ti appartiene.