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sabato 19 aprile 2025

Dal tramonto a mezzanotte

La prima Pasqua


In questo periodo dell’anno la cristianità festeggia la Pasqua, anche se quest’anno sarà tutto molto diverso rispetto al passato. Molte cose legate alla liturgia e alla tradizione, verranno meno. Può quindi essere importante fare qualche considerazione sull’origine e sul significato profondo di questa festa ebraica.

Il popolo di Israele era oppresso da una rigida schiavitù nel paese d’Egitto e Mosè fu suscitato da Dio come liberatore del suo popolo. Poiché il Faraone si rifiutava di lasciare liberi gli Israeliti, Dio mandò una serie di giudizi conosciuti come “piaghe”. Dio giudicava il paese di Egitto con tutta la sua idolatria, e finché i giudizi riguardavano l’idolatria degli Egiziani, il popolo di Israele era risparmiato. Vi era una netta distinzione tra ciò che accadeva nella regione occupata dagli Israeliti e il resto del paese d’Egitto.

Gli dèi Egiziani non avevano potuto salvare l’Egitto dai giudizi di Dio; il dio sole, ad esempio, non era stato capace di eliminare le tenebre; Il dio Nilo non aveva impedito che quel fiume diventasse sangue. Dopo la serie delle prime nove piaghe, ecco un ultimo terribile giudizio annunciato da Mosè: “Così dice il Signore: verso mezzanotte io passerò in mezzo all’Egitto e ogni primogenito nel paese d’Egitto morirà, dal primogenito del faraone che siede sul suo trono al primogenito della serva che sta dietro alla macina e ad ogni primogenito del bestiame” (Esodo 11:4-5). Quando si tratta di giudicare ciò che l’uomo può produrre nella sua condizione naturale (i primogeniti sono un simbolo di quanto di meglio l’uomo nel pieno della sua forza può produrre), allora anche gli Israeliti avrebbero dovuto essere giudicati, perché non erano migliori degli Egiziani. Agli occhi di Dio erano nella stessa condizione: tutti peccatori e come tali meritevoli del Suo giusto giudizio. C’è un rimedio? Si può scampare al giudizio divino? 

Ecco che Dio interviene e indica una via d’uscita: un agnello doveva essere sacrificato e il suo sangue sparso sugli stipiti e sull’architrave della porta d’ingresso delle case degli Ebrei. Chi aveva fede e ubbidiva all’ordine di Dio scampava a quel giudizio, perché il sangue testimoniava che c’era stata una “vittima”. Dio disse: “Il sangue vi servirà di segno sulle case dove sarete; quando io vedrò il sangue passerò oltre”.

La Pasqua dunque ci parla in modo colpente della liberazione dal giudizio di Dio.

L’agnello senza difetto che doveva essere sacrificato parla in modo inequivocabile della persona di Cristo, “l’agnello di Dio che toglie il peccato del mondo”, l’agnello senza difetto né macchia per mezzo del quale l’uomo peccatore può essere riscattato.

Caro amico, hai mai esaminato il tuo stato di peccato davanti al Dio santo e giusto che odia il peccato? Hai mai considerato con serietà il sacrificio del Suo Figlio, il Signore Gesù, quale mezzo per ottenere la pace con Dio, e che il Suo sangue “ci purifica da ogni peccato” (1 Giovanni 1:7)? Sei al beneficio del valore di questo sangue? 

Per gli Israeliti, l’agnello doveva essere sacrificato sull’imbrunire, cioè al tramonto del sole, mentre il giudizio sarebbe arrivato a mezzanotte. C’era giusto il tempo per aspergere il sangue sulle porte, ma non bisognava tardare. 

Al tempo attuale il “tramonto” è già passato, nel senso che il sacrificio di Cristo, il vero agnello, è un fatto compiuto. La buia notte di quando Dio giudicherà questo mondo si sta avvicinando; e inoltre, chi di noi conosce la durata della propria vita? I fatti di questo periodo lo testimoniano in modo inequivocabile.

Occorre fare attenzione! Ci troviamo in questo intervallo, tra il tramonto e la mezzanotte. Il tempo passa in fretta, e adesso è il momento di accettare Gesù Cristo quale Salvatore. È Lui il mezzo inviato da Dio per la salvezza dell’uomo peccatore. E’ lui il vero agnello senza difetto né macchia, manifestato per la salvezza dell’uomo peccatore.

Accettalo nel tuo cuore affinché tu possa unirti un giorno al coro di coloro che canteranno nel cielo: “Degno è l’Agnello, che è stato immolato, di ricevere la potenza, le ricchezze, la sapienza, la forza , l’onore, la gloria e la lode” (Apocalisse 5:12).