Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Te ne stai lontano senza soccorrermi, senza dare ascolto alle parole del mio gemito!
Salmo 22:1
(Dio) non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per
noi tutti.
Romani 8:32
Dio non ha risparmiato il proprio Figlio
La vita di Gesù è stata caratterizzata dall’ubbidienza a
Dio, Suo Padre. Gesù non ubbidiva per costrizione, ma per amore. Avvicinandosi
alla croce, dice: “Affinché il mondo conosca che amo il Padre e opero come il
Padre mi ha ordinato” (Giovanni 14:31). Ubbidendo alla volontà e al progetto di
Dio, si lascia crocifiggere e sacrifica la Sua vita per uomini colpevoli. Così
proclama davanti al mondo il Suo amore per il Padre e, nello stesso tempo, il
Suo amore per noi. Egli è stato “ubbidiente fino alla morte, e alla morte di
croce” (Filippesi 2:8). Nessun amore umano può essere paragonato all’amore del
Padre per il Figlio, e del Figlio per il Padre.
È questo amore che ha condotto Gesù alla croce. La
giustizia di Dio esigeva un riscatto per poter fare grazia a noi colpevoli, e
Gesù si è caricato dei nostri peccati, è stato fatto “peccato per noi” (2
Corinzi 5:21). Dio stesso l’ha colpito. Come il profeta Isaia aveva
preannunciato, “è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni… il SIGNORE
ha fatto ricadere su di Lui l’iniquità di noi tutti” (Isaia 53:5-10).
“Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” (Matteo
27:46). Con questo grido, in quelle ore di indicibile sofferenza, il Signore si
rivolge a Dio che ama e al quale continua ad affidarsi. In quei momenti, il Dio
santo, che non può tollerare il peccato, abbandona Suo Figlio che si è caricato
dei nostri peccati!
Dio ci ha donato il Figlio Suo, e il Figlio ha dato Sé
stesso. “Il Figlio di Dio… mi ha amato e ha dato se stesso per me” (Galati
2:20). “Dio è amore” (1 Giovanni 4:8).