...E TUTTAVIA L'INDIVIDUO POTEVA ESSERE FEDELE AL SIGNORE
Da ogni parte questi credenti timorati di Dio erano
circondati da una grande massa di credenti, che si vantavano della loro
posizione esteriormente corretta e ordinata dei loro riti religiosi, ma che
tuttavia erano spiritualmente ciechi. Questi singoli fedeli erano deboli,
praticamente sconosciuti al mondo, disprezzati e ridicolizzati, ma perseguivano
la loro condotta umile e isolata, vivendo nel timore del Signore. Rispettavano
il nome del Signore e aspettavano la sua venuta.
Se vogliamo trarre beneficio da questo messaggio finale di
Dio al suo popolo, non dobbiamo leggere questa profezia come un messaggio
finale per noi stessi? Come ho sottolineato all'inizio di questo articolo, le
condizioni prevalenti in questi ultimi giorni, sia nel cristianesimo in
generale che tra il popolo di Dio, assomigliano in modo sorprendente alle
condizioni dei giorni di Malachia.
QUESTO PERCORSO DI LEALTÀ ESISTE ANCORA OGGI
Non siamo ancora una volta circondati da una grande
confessione religiosa? Non ci sono oggi persone che dicono di essere ricche e
di non aver bisogno di nulla (Ap 3:17)? Eppure sono moralmente insensibili al
loro stato morale, spiritualmente cieche. Nel mezzo di questa professione
religiosa, il Signore distingue ancora coloro che hanno la Sua approvazione,
perché le loro caratteristiche danno loro una sorprendente somiglianza con il
residuo fedele dei tempi di Malachia?
Ad essi il Signore può dire: “pur avendo poca forza, hai
serbato la mia parola e non hai rinnegato il mio nome” Ap 3:8. Come per i pochi dei giorni di
Malachia, non è la loro posizione, né qualche grande “opera” o testimonianza
speciale, a distinguerli. Piuttosto, sono le loro caratteristiche morali e il
fatto che hanno serbato la sua parola nei loro cuori a dare loro l'approvazione
del Signore.
IL SIGNORE SI CONFESSA A CHI È FEDELE
Come i “loro” modelli ai tempi di Malachia, nel giorno a
venire essi appariranno pubblicamente con potere e gloria. Il mondo intero
saprà che il Signore li ha amati (Giovanni 17:23). E proprio come il residuo
dei giorni di Malachia sarà salvato dal giudizio imminente, così anche i
credenti di Filadelfia saranno salvati “io ti preserverò dall'ora della
tentazione che sta per venire sul mondo intero, per mettere alla prova gli
abitanti della terra” Ap 3:10.
Infine, la venuta del Signore è l'unica speranza presentata
ai credenti di Filadelfia, poiché era l'unica speranza ai fedeli ai quali
Malachia profetizzava. "Io vengo presto; tieni fermamente quello che hai,
perché nessuno ti tolga la tua corona“ Ap 3:11.
UN MESSAGGIO FINALE PER NOI – AI NOSTRI CUORI E ALLE NOSTRE
COSCIENZE
Possiamo infine dire che in questi ultimi giorni, i giorni
bui che precedono l'apostasia, il messaggio finale di Dio per il suo popolo è
rivolto alla coscienza e al cuore di coloro che sono fedeli.
Ma la domanda seria davanti a noi è: come abbiamo risposto
ai suoi appelli a rimanere fedeli? Qual è la nostra condizione morale? Possa la
nostra coscienza essere messa a nudo alla luce di questo messaggio finale.
Dovremmo giudicare noi stessi alla presenza di Dio, per poter essere tra coloro
a cui il Signore può dire: "Hai un poca forza, hai serbata la mia parola
e non hai rinnegato il mio nome". Allora potremo rispondere veramente alla
sua promessa: “Sì, vengo presto. Amen; vieni, Signore Gesù“ Ap 22:20.