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martedì 22 agosto 2017

22 agosto

Rallegrati pure, o giovane, durante la tua adolescenza…; ma sappi che, per tutte queste cose, Dio ti chiamerà in giudizio. Ricordati del tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i cattivi giorni e giungano gli anni dei quali dirai: “Io non ci ho più alcun piacere”.
Ecclesiaste 12:1,3

Per voi, giovani!

Nell’Ecclesiaste, l’autore narra come si sia tormentato per cercare la felicità nella vita che si svolge “sotto il sole”. Re ricco e potente, ha esplorato la saggezza, la follia e la stoltezza (2:12). Ma ha concluso: “Anche questo è vanità e un correre dietro al vento” (2:26). Egli considera tutti gli aspetti della condizione umana: la nascita e la morte, il lavoro e il riposo, la gioia e il dolore, la ricchezza e la povertà, l’amore e l’odio, la giovinezza e la vecchiaia. Niente di quanto ha trovato sulla terra ha potuto dargli pace e certezza: Salomone si è reso conto che ogni uomo deve avere a che fare con Dio e che nessuno può sfuggire al suo sguardo. In tutte queste cose, Dio dà, Dio fa, Dio giudicherà.
L’autore dell’Ecclesiaste conclude la sua riflessione sull’esperienza umana dicendo: “Ascoltiamo dunque la conclusione di tutto il discorso: Temi Dio e osserva i suoi comandamenti, perché questo è il tutto per l’uomo. Dio infatti farà venire in giudizio ogni opera” (12:15,16). Ma prima rivolge un richiamo che possiamo rileggere in testa a questo foglietto.

Già da quando si è giovani bisogna conoscere Dio, il Creatore di ogni cosa, e anche il Dio Salvatore. Egli vuole risparmiare dolorose esperienze e amare delusioni, e per questo propone di ascoltarlo e di rispondere al suo affettuoso invito. Egli dice: “Figlio mio, dammi il tuo cuore” (Proverbi 23:26).