Sforzatevi
di entrare per la porta stretta, perché io vi dico che molti cercheranno di entrare
e non potranno.
Luca 13:24
Domanda importante
Mentre Gesù proseguiva la sua strada verso Gerusalemme,
insegnando nelle città e nei villaggi, uno di quelli che l’ascoltavano gli
chiese: “Signore, sono pochi i salvati?” (Luca 13:23)
La
domanda fatta a Gesù era pertinente, ma ancora più importante era sapere chi
sarebbe salvato e in che modo poteva esserlo. Gesù rispose dicendo:
“Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché vi dico che molti
cercheranno di entrare e non potranno” (v. 24). Gesù, umiliato e respinto, era
la porta; bisognava credere in lui e riceverlo, riconoscendo il proprio
stato di peccato. In questa porta stretta si può entrare solo se ci si è
spogliati di tutto quello che costituisce l’orgoglio dell’uomo naturale o la
sua indifferenza.
“Molti
cercheranno di entrare e non potranno” perché vorrebbero usare altri mezzi:
opere buone, religione umana, fede basata sull’intelligenza. Sembrano essere un
accesso più facile della porta stretta, che è la croce di Gesù Cristo, ma tutto
ciò che proviene dalla natura peccatrice dell’uomo non può entrare alla
presenza di Dio. Non c’è nessuno che voglia entrare per la porta stretta e non
ci riesca.
Per
essere salvati non ci sono due porte, non ci sono due mezzi. L’apostolo Pietro
lo dice ai Giudei nel libro degli Atti 4:12: “Non vi è sotto il cielo nessun
altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo
essere salvati”.