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martedì 15 agosto 2017

15 agosto

Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché io vi dico che molti cercheranno di entrare e non potranno.
Luca 13:24

Domanda importante

Mentre Gesù proseguiva la sua strada verso Gerusalemme, insegnando nelle città e nei villaggi, uno di quelli che l’ascoltavano gli chiese: “Signore, sono pochi i salvati?” (Luca 13:23)
La domanda fatta a Gesù era pertinente, ma ancora più importante era sapere chi sarebbe salvato e in che modo poteva esserlo. Gesù rispose dicendo: “Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché vi dico che molti cercheranno di entrare e non potranno” (v. 24). Gesù, umiliato e respinto, era la porta; bisognava credere in lui e riceverlo, riconoscendo il proprio stato di peccato. In questa porta stretta si può entrare solo se ci si è spogliati di tutto quello che costituisce l’orgoglio dell’uomo naturale o la sua indifferenza.
“Molti cercheranno di entrare e non potranno” perché vorrebbero usare altri mezzi: opere buone, religione umana, fede basata sull’intelligenza. Sembrano essere un accesso più facile della porta stretta, che è la croce di Gesù Cristo, ma tutto ciò che proviene dalla natura peccatrice dell’uomo non può entrare alla presenza di Dio. Non c’è nessuno che voglia entrare per la porta stretta e non ci riesca.
Per essere salvati non ci sono due porte, non ci sono due mezzi. L’apostolo Pietro lo dice ai Giudei nel libro degli Atti 4:12: “Non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati”.