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venerdì 4 agosto 2017

4 agosto

Il sangue di Cristo, che mediante lo Spirito eterno offrì se stesso puro di ogni colpa a Dio, purificherà la nostra coscienza dalle opere morte per servire il Dio vivente.
Ebrei 9:14

Come un cane in cantina

La coscienza sporca è come un cane che abbiamo rinchiuso in cantina perché il suo abbaiare ci disturba.
Cosa fare quando abbiamo la coscienza sporca? Soffocarne la voce? No, anzi, guardiamoci dall’abituarci a una simile situazione. Chi è stato più severo del Signore Gesù nei confronti del male? Ha detto persino che un cattivo sguardo, una parola leggera, è male. Ma Egli ha anche risolto il problema della colpevolezza, accettando di farsi carico del male nascosto nel profondo del nostro essere. Per questo ha dovuto conoscere l’angoscia dell’abbandono del suo Dio. Per lui la sofferenza, per noi che crediamo la pace della coscienza e l’accoglienza senza riserve da parte del Dio d’amore.
Però la nostra coscienza non è una replica perfetta della voce di Dio. Essa può accusarci per azioni di poca importanza, oppure scusarci quando si tratta invece di atti che Dio condanna. Pertanto, soprattutto quando la coscienza ci rimprovera, andiamo a Dio in preghiera. Permettiamogli di investigarci con la luce della Bibbia, che è la sua Parola. Abbandoniamo ciò che è male e rimuoviamo anche il rimorso che potrebbe tormentarci senza motivo. Il Signore vuole liberarci dal peccato, ma anche da quegli scrupoli esagerati che ci impedirebbero di godere della sua salvezza e di servirlo con gioia.