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giovedì 3 agosto 2017

3 agosto

Non fatevi altri dèi accanto a me; non vi fate dèi d’argento, né dèi d’oro.
Esodo 20:23

Nessuno può servire due padroni… Voi non potete servire Dio e le ricchezze.
Matteo 6:24

Noi e il lavoro

In Genesi 3:19, Dio dichiara: “Mangerai il pane con il sudore del tuo volto”, il che significa: dovrai lavorare con fatica per poter vivere. Lo fanno tutti, o quasi. Per ubbidire a Dio? Per la verità non si può fare diversamente: se non si coltiva, non cresce niente; se non si alleva il bestiame, non si ha carne ecc. Con il passare dei secoli, il “baratto” (scambio di beni) è stato sostituito dal denaro. Ma più se ne ha, più se ne vuole; tutto è centrato sul denaro. Si potrebbe quasi dire che nella nostra epoca si adora il “dio denaro”.
Denaro e lavoro sono praticamente sinonimi perché senza lavoro non c’è denaro. E se qualcuno non ha lavoro, ha la sensazione di non essere nessuno. Quando si chiede: “Chi è quel tale?” la risposta è: un commerciante, un dirigente, un operaio, ecc. Perdendo il lavoro, si perde la propria identità.

Vi pare che Dio voglia che sia il lavoro a definire l’identità di una persona? Dio ama ognuno di noi, senza preferenze e senza motivo, soltanto perché Lui è amore. Egli riconosce il valore intrinseco di ogni uomo, perché l’uomo è stato fatto a somiglianza di Dio. Il lavoro è indispensabile, è Dio che ce l’ha dato per il nostro equilibrio fisico. Ma dobbiamo lasciarlo al suo giusto posto: che esso non interferisca col tempo necessario alla nostra relazione col Signore.