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martedì 8 agosto 2017

8 agosto

Se uno è ascoltatore della Parola (di Dio) e non esecutore, è simile a un uomo che guarda la sua faccia naturale in uno specchio; e quando si è guardato se ne va, e subito dimentica com’era.
Giacomo 1:23,24

Gli specchi farebbero bene a riflettere…

Jean Cocteau, noto scrittore francese, lanciò questa battuta sotto forma di gioco di parole: “Gli specchi farebbero bene a riflettere prima di rimandare la nostra immagine…”. Egli affermava così quello che ognuno di noi è costretto ad ammettere: non siamo molto disposti ad accettare il nostro ritratto così com’è, con qualche pregio e molti difetti.
Vogliamo conoscere noi stessi? Interroghiamo Dio, Colui che “non guarda all’apparenza, ma guarda al cuore” (1 Samuele 16:7). Nel “cuore” (ossia il centro della nostra vita interiore) si trova il segreto della nostra relazione con Lui. Dio “scruta tutti i cuori e penetra tutti i disegni e tutti i pensieri” (1 Cronache 28:9); “i suoi occhi vedono, le sue pupille scrutano i figli degli uomini” (Salmo 11:4). Che cosa vi trova? Vanità, egoismo, gelosia, menzogna; e Dio “farà venire in giudizio ogni opera, tutto ciò che è occulto, sia bene, sia male” (Ecclesiaste 12:16).

Come sfuggire al suo giudizio? Dio, che è luce e nel quale non ci sono tenebre, si è occupato della purificazione dei nostri cuori. Ci ha mandato suo Figlio, Gesù Cristo che, sulla croce, si è fatto carico dei nostri peccati. “Il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato” (1 Giovanni 1:7). Così Dio non ci vede più nei nostri peccati, ma, in Cristo, purificati, senza peccato. Dio “si è gettato dietro le spalle” tutti i peccati di ognuno di quelli che credono; non se ne ricorderà più, li ha cancellati. Sono spariti, come in “una densa nube” (Isaia 38:17; 43:25; 44:22).