Se uno
è ascoltatore della Parola (di Dio) e non esecutore, è simile a un uomo
che guarda la sua faccia naturale in uno specchio; e quando si è guardato se ne
va, e subito dimentica com’era.
Giacomo 1:23,24
Gli specchi farebbero bene a riflettere…
Jean
Cocteau, noto scrittore francese, lanciò questa battuta sotto forma di gioco di
parole: “Gli specchi farebbero bene a riflettere prima di rimandare la nostra
immagine…”. Egli affermava così quello che ognuno di noi è costretto ad
ammettere: non siamo molto disposti ad accettare il nostro ritratto così com’è,
con qualche pregio e molti difetti.
Vogliamo
conoscere noi stessi? Interroghiamo Dio, Colui che “non guarda all’apparenza,
ma guarda al cuore” (1 Samuele 16:7). Nel “cuore” (ossia il centro della nostra
vita interiore) si trova il segreto della nostra relazione con Lui. Dio “scruta
tutti i cuori e penetra tutti i disegni e tutti i pensieri” (1 Cronache 28:9);
“i suoi occhi vedono, le sue pupille scrutano i figli degli uomini” (Salmo
11:4). Che cosa vi trova? Vanità, egoismo, gelosia, menzogna; e Dio “farà
venire in giudizio ogni opera, tutto ciò che è occulto, sia bene, sia male”
(Ecclesiaste 12:16).
Come
sfuggire al suo giudizio? Dio, che è luce e nel quale non ci sono tenebre, si è
occupato della purificazione dei nostri cuori. Ci ha mandato suo Figlio, Gesù
Cristo che, sulla croce, si è fatto carico dei nostri peccati. “Il
sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato” (1 Giovanni
1:7). Così Dio non ci vede più nei nostri peccati, ma, in Cristo, purificati,
senza peccato. Dio “si è gettato dietro le spalle” tutti i peccati di ognuno di
quelli che credono; non se ne ricorderà più, li ha cancellati. Sono
spariti, come in “una densa nube” (Isaia 38:17; 43:25; 44:22).