Con
la bontà e la fedeltà l’iniquità si espia e con il timore del Signore si evita
il male.
Proverbi 16:6
La vera espiazione
Molto
probabilmente Salomone, autore del Proverbio citato, non comprendeva bene la
verità che scrisse in questo versetto. In quel tempo non si sapeva che c’era
una vera espiazione per il peccato. Molti sacrifici erano offerti, ma nessuno
di essi poteva effettivamente togliere i peccati. Nella nostra bontà e nella
nostra fedeltà non vi è espiazione di peccato, ma è la bontà Dio che ci è stata
fatta splendidamente conoscere per mezzo del sacrificio del suo diletto Figlio.
Il
grande amore di Dio è testimoniato dal dono del Suo Figlio per togliere
l’immenso peso del peccato dell’uomo. Quando il Signore Gesù fu crocifisso al
Calvario, gridò nelle tenebre: “Dio mio Dio mio perché mi hai abbandonato?” Egli portò la pena ed il peso del peccato
con infinito dolore.
Oggi
quindi noi conosciamo il meraviglioso intermediario per mezzo del quale
l’espiazione è stata fatta per noi, e adoriamo Colui che ha compiuto questo
lavoro per noi.
Nell’Antico
Testamento questo meraviglioso lavoro dell’espiazione del peccato non era
ancora conosciuto. Ma Dio non ha lasciato i credenti di quei tempi
nell’ignoranza; ha parlato loro con bontà e fedeltà assicurando che l’iniquità
sarebbe stata tolta. Essi erano chiamati quindi a credere che Dio avrebbe
compiuto l’espiazione del peccato, anche se non conoscevano il mezzo che
avrebbe usato.
L. M. Grant