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sabato 24 febbraio 2018

24 febbraio

Con la bontà e la fedeltà l’iniquità si espia e con il timore del Signore si evita il male.
Proverbi 16:6

La vera espiazione

Molto probabilmente Salomone, autore del Proverbio citato, non comprendeva bene la verità che scrisse in questo versetto. In quel tempo non si sapeva che c’era una vera espiazione per il peccato. Molti sacrifici erano offerti, ma nessuno di essi poteva effettivamente togliere i peccati. Nella nostra bontà e nella nostra fedeltà non vi è espiazione di peccato, ma è la bontà Dio che ci è stata fatta splendidamente conoscere per mezzo del sacrificio del suo diletto Figlio.
Il grande amore di Dio è testimoniato dal dono del Suo Figlio per togliere l’immenso peso del peccato dell’uomo. Quando il Signore Gesù fu crocifisso al Calvario, gridò nelle tenebre: “Dio mio Dio mio perché mi hai abbandonato?” Egli portò la pena ed il peso del peccato con infinito dolore.
Oggi quindi noi conosciamo il meraviglioso intermediario per mezzo del quale l’espiazione è stata fatta per noi, e adoriamo Colui che ha compiuto questo lavoro per noi.
Nell’Antico Testamento questo meraviglioso lavoro dell’espiazione del peccato non era ancora conosciuto. Ma Dio non ha lasciato i credenti di quei tempi nell’ignoranza; ha parlato loro con bontà e fedeltà assicurando che l’iniquità sarebbe stata tolta. Essi erano chiamati quindi a credere che Dio avrebbe compiuto l’espiazione del peccato, anche se non conoscevano il mezzo che avrebbe usato.

L. M. Grant