Subito
Gesù, stesa la mano, lo afferrò e gli disse: “Uomo di poca fede, perché hai
dubitato?”
Matteo 14:31
La mano di
Gesù, quando la nostra fede s’indebolisce
leggere Matteo 14:22-23
Gesù
aveva ordinato ai discepoli di precederlo sull’altra riva del lago di Gennesaret,
il Mare di Galilea. Così loro si trovarono soli sulla barca. La notte era
tempestosa, le onde sbattevano la barca ed essi remavano affannosamente.
Riusciranno a raggiungere l’altra riva? Ma ecco che Gesù viene loro incontro
camminando sul mare. Subito non lo riconoscono e spaventati gridano. Ma la voce
famigliare del Maestro li rassicura: “Coraggio, sono io; non abbiate paura!”
Pieno
di fiducia, Pietro vuole andare incontro al Maestro. Gesù gli dice: “Vieni!”.
Allora Pietro scende dalla barca e cammina sul mare. Ma dopo poco affonda, la
sua fede viene meno… Cos’è successo? Invece di guardare verso il Maestro,
Pietro ha guardato le onde e il vento. Allora grida al Signore che è pronto a
soccorrerlo. Gesù tende la mano, lo afferra e gli chiede: “Perché hai
dubitato?”
Questo
racconto parla anche a noi. Il Signore non è più sulla terra; è nel cielo, e là
prega e intercede per noi. Noi tutti dobbiamo attraversare il mare agitato di
questo mondo, e i momenti di prova, di persecuzione, di dolore possono essere
paragonati a delle tempeste.
Com’è
bello sperimentare quella mano tesa del
Signore quando la nostra fede vacilla! Possiamo sentire la presa di quella
mano in occasione della visita d’un
amico che ci incoraggia, o grazie alla lettura
d’un passo della Parola, o in altre circostanze nelle quali percepiamo la
Sua presenza. Egli è al di sopra della tempesta, ha l’autorità suprema sugli
uomini e sulle cose. È Lui che ci dice: “Coraggio, sono io!” Non dubitiamo.
Presto il tempo delle tribolazioni finirà e quelli che hanno creduto,
raggiungeranno la riva eterna.