Bartimeo,
cieco mendicante… si mise a gridare e a dire: “Gesù, figlio di Davide, abbi
pietà di me!”
Gesù,
fermatosi, disse: “Chiamatelo!”. E chiamarono il cieco, dicendogli: “Coraggio,
alzati! Egli ti chiama”.
Marco 10:46-50
Grida di fede, di gioia
Quante
grida si odono! Grida di paura, di collera, di sofferenza, talvolta anche grida
di gioia. Ma conosciamo noi il “grido della fede” rivolto a Dio che può e vuole
salvare?
Forse,
come Bartimeo il cieco che gridava chiedendo a Gesù di avere pietà di lui
(Marco cap. 10), molti cercheranno di farci tacere. Anzi, noi stessi possiamo
cercare di soffocare questo grido, per orgoglio, per amor proprio o perché
altri non vedano la nostra angoscia.
Ma
se sono veramente cosciente di essere “perduto”, di trovarmi in pericolo e
senza risorse, io grido: “O Dio, salvami!”. E questo grido non cade nel vuoto!
Dio ci ama e ascolta la nostra preghiera. Dio
risponde sempre al grido della fede. In ogni momento possiamo rivolgerci a
Lui. Egli stesso ci invita a farlo: “Invocami, e io ti risponderò, ti
annunzierò cose grandi e impenetrabili che tu non conosci” (Geremia 33:3).
Gesù
non ha deluso Bartimeo. Si è fermato per parlargli e guarirlo. Questo è l’unico
passo del vangelo di Marco in cui leggiamo che Gesù si è fermato. E Bartimeo, guarito dalla sua cecità, ha poi seguito
Gesù. I suoi occhi ormai potevano vederlo, e il suo cuore si era attaccato a
Lui.
“Beato
il popolo che conosce il grido di gioia; esso cammina, o SIGNORE, alla luce del
tuo volto; esulta tutto il giorno nel tuo nome” (Salmo 89:15-16).