Rallegratevi
nel SIGNORE ed esultate, o giusti! Gioite, voi tutti che siete retti di cuore!
Ti
celebrerò con cuore retto.
Salmo 32:11; 119:7
Chi può avere un “cuore retto”?
Dio
non accetta che qualcuno voglia comprare ciò che Egli offre gratuitamente. È un
affronto al suo amore. All’inizio del cristianesimo, un uomo chiamato Simone
volle fare così, ma ricevette dall’apostolo Pietro una risposta molto severa:
“Il tuo denaro vada con te in perdizione, perché hai creduto di poter
acquistare con denaro il dono di Dio”; e aggiunse: “Il tuo cuore non è retto
davanti a Dio” (Atti 8:20-21).
È
impossibile ottenere la salvezza per mezzo di nostri meriti, anche se cerchiamo
di piacere a Dio. Volerlo fare sarebbe respingere il Vangelo. Invece, veniamo a
Dio perché i nostri peccati siano cancellati dal sangue di Cristo, e noi siamo
resi giusti, senza contropartita da parte nostra.
Voler
comprare il favore di Dio con
denaro, nutrire la speranza di vederci attribuire da Lui dei meriti mediante i nostri sforzi, è un calcolo sbagliato. La Parola di Dio ci
dice che siamo salvati unicamente per
grazia. Se dimentichiamo questo, se rifiutiamo di riconoscere ciò che siamo
e non ci avviciniamo a Dio con umiltà e fiducia, non abbiamo un “cuore retto”.
La nostra relazione col Signore, se non è fondata sulla grazia, è falsata e
diventa ragionamento, calcolo.
Ma
sapere che tutto è grazia da parte di Dio non ci esime dal far fronte ai nostri
doveri, anzi! Noi li dobbiamo compiere con una nuova libertà, con uno spirito
di riconoscenza verso Dio a cui dobbiamo tutto, con ogni purezza e rettitudine
di cuore.