Ci sono state elargite
le sue preziose e grandissime promesse perché per mezzo di esse voi diventaste
partecipi della natura divina dopo essere sfuggiti alla corruzione che è nel
mondo a causa della concupiscenza.
2
Pietro 1: 4
La vera conversione
Se
abbiamo creduto al Signore, vale a dire se ci siamo “convertiti”, siamo sfuggiti alla corruzione che regna nel
mondo; da quel momento diventiamo partecipi dei caratteri morali di Dio, e i
nostri pensieri sono rinnovati (Romani 12:2, Efesini 4:23) perché vengono a
trovarsi in una sfera assolutamente nuova. Chi non è passato attraverso la
conversione non può realizzare questo cambiamento.
Quelli
che avevano fatto professione di cristianesimo senza aver parte alla natura
divina, ai quali accenna l’apostolo Pietro, erano “fuggiti” dalla corruzione
del mondo grazie alla conoscenza del Signore e Salvatore Gesù Cristo, ma erano
stati nuovamente attratti da questa e vinti. La semplice conoscenza della
morale cristiana produce una certa separazione dalle contaminazioni del mondo
che però non può essere mantenuta a lungo perché non è il frutto di un reale
rinnovamento interiore; così il cuore ritorna, presto o tardi, alle cose che
erano state abbandonate.
Il
vero credente è invece “sfuggito” alla corruzione una volta per sempre al momento della conversione, quando è nato di nuovo. Ma da quel momento dovrà esserci un progresso, uno
sviluppo, cioè la realizzazione pratica di questa realtà; infatti nella sua 2ª
Lettera Pietro scrive ancora: “Aggiungete alla vostra fede la virtù; alla virtù
la conoscenza; alla conoscenza l’autocontrollo; all’autocontrollo la pazienza;
alla pazienza la pietà; alla pietà l’affetto fraterno; e all’affetto fraterno
l’amore” (1:5-7).
Chiediamo
al Signore l’aiuto per crescere e progredire spiritualmente!