Osservate: un piccolo fuoco può incendiare
una grande foresta! Anche la lingua è un fuoco.
Giacomo 3:5-6
Dio non parla sempre bene della
nostra lingua
Forse siamo stupiti quando leggiamo nella
Scrittura dei giudizi tanto negativi sulla nostra lingua. È paragonata a un
fuoco che divora, a una spada acuta che ferisce, a un dardo mortale, al veleno
di una serpe. Com’è possibile che sia così, dal momento che è Dio che l’ha
fatta? La risposta è semplice. “Dall’abbondanza del cuore parla la bocca” (Luca
6:45). E poiché il cuore dell’uomo è malvagio e pieno di cattivi pensieri che
portano, dice il Signore, a “fornicazioni, furti, omicidi, adultèri, cupidigie,
malvagità, frode, lascivia, sguardo maligno, calunnia, superbia, stoltezza”
(Marco 7:20-23), non c'è da stupirsi che dalla bocca escano cose brutte,
parole, frasi o discorsi che fanno del male.
La preghiera di Davide nel Salmo 19: “Siano
gradite le parole della mia bocca e la meditazione del mio cuore in tua
presenza, o SIGNORE” (v. 14), dovremmo farla anche noi, ogni giorno! Ma perché
Dio possa darci una risposta, bisogna
che il nostro cuore sia stato completamente rinnovato, che sia un cuore nuovo, purificato dalla fede (“...
purificando i loro cuori mediante la fede”, Atti 15:9), e nel quale, per mezzo
della fede, Cristo abita (“... e faccia
sì che Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori”, Efesini 3:17).
È rinnovato il nostro cuore? Se sì, il dono
che Dio ci ha fatto della lingua possiamo utilizzarlo sia alla Sua gloria sia
per il bene di chi ci ascolta: “Con essa benediciamo Dio e Padre” (Giacomo
3:9); “nessuna cattiva parola esca dalla vostra bocca; ma se ne avete qualcuna
buona, che edifichi secondo il bisogno, ditela affinché conferisca grazia a chi
l’ascolta” (Efesini 4:29).
(Da “La nostra lingua un
fuoco”)