Dio…
per il grande amore con cui ci ha amati, anche quando eravamo morti nei
peccati, ci ha vivificati con Cristo.
Efesini 2:4-5
Dio
ci ha dato la vita eterna, e questa vita è nel Figlio suo. Chi ha il Figlio ha
la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita.
1 Giovanni 5:11-12
La nuova vita del cristiano
Nei
paesi in cui, da secoli, il cristianesimo è, almeno ufficialmente, la religione
della maggioranza, basta nascere in una famiglia cattolica o protestante ed
essere stati battezzati per portare il nome di “cristiano”. Così per molti
questo nome rischia di perdere il suo reale significato. Non era così
all’inizio dell’era cristiana. “Cristiani non si nasce, lo si diventa” affermava
Tertulliano nel secondo secolo. Solo coloro che si erano convertiti alla
dottrina di Cristo dopo aver udito e creduto al Vangelo, facevano parte della
Chiesa (Atti 2:41). Cristiano, infatti, è ogni vero discepolo di Cristo.
Questi
cristiani, usciti dal giudaismo, dal paganesimo o dall’ateismo, tramite una
vera conversione, mostravano agli occhi dei loro contemporanei un totale
cambiamento di vita. Il cristianesimo,
in origine, non era una semplice etichetta esteriore, il distintivo di una
cultura particolare o l’osservanza di nuovi riti; non era una religione, ma una nuova vita.
Oggi,
a causa del progressivo allontanamento dalle verità del Vangelo, ci si può
attribuire il nome di “cristiano” senza possedere la vita di Dio che è nel suo
Figlio Gesù Cristo (1 Giovanni 5:11). Le parole che Gesù rivolse a Nicodemo
sono chiare: “Bisogna che nasciate di nuovo” (Giovanni 3:7). Essere nati di
nuovo, avere la vita divina, vuol dire essersi riconosciuti peccatori davanti a
Dio e sapere di essere riscattati dall’opera di Gesù Cristo alla croce. È una
trasformazione totale dei pensieri e del cuore, un nuovo rapporto con Dio che
da giusto Giudice diventa un Padre pieno di amore.