Se
infatti, mentre eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio mediante la
morte del Figlio suo, tanto più ora, che siamo riconciliati, saremo salvati
mediante la sua vita.
Romani 5:10
Cesare Malan: la sua conversione (2)
«Una
sera, leggevo con un amico il capitolo 5 della Lettera di Paolo ai Romani.
Questa lettura produsse in me una viva impressione, particolarmente il versetto
10 (citato in testa al foglietto). In un’altra occasione, in classe, mentre gli
alunni svolgevano un compito, lessi il capitolo 2 della lettera agli Efesini, e
giunsi a questo versetto: “È per grazia
che siete stati salvati, mediante la
fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio”. Queste parole mi
sembrarono chiare, inconfutabili e ne restai così colpito che dovetti uscire
nel cortile della scuola, esclamando con gioia: “Sono salvato! Sono salvato!”
Paragonerei
volentieri la mia conversione all’immagine di un bambino risvegliato dal bacio
di sua madre. Non posso ripensare a quel periodo senza esaltare la tenera compassione
del Signore che mi ha risparmiato i timori, i turbamenti e i penosi dubbi che
tanti cristiani attraversano prima di giungere alla pace che dona la vera
fede.» (Cesare Malan)
Quella
di Cesare Malan fu, a quanto pare, una conversione pacata, tuttavia essa segnò
il radicale inizio di una nuova vita. Prima della sua conversione, Malan era
certamente un giovane religioso, di una sana moralità, dal comportamento leale
e volto al bene. Ma egli cercava di stabilire la propria giustizia sulle sue
buone opere senza capire che è Dio che rende giusto chiunque crede nel Signore
Gesù. Allora, egli ha potuto servire Dio predicando il vero Vangelo; e si è
comportato sempre con rettitudine, non per diventare giusto, ma per riconoscenza verso di Lui che lo aveva
reso giusto!