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giovedì 16 aprile 2020

16 aprile

Se infatti, mentre eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio mediante la morte del Figlio suo, tanto più ora, che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita.
Romani 5:10

Cesare Malan: la sua conversione (2)

«Una sera, leggevo con un amico il capitolo 5 della Lettera di Paolo ai Romani. Questa lettura produsse in me una viva impressione, particolarmente il versetto 10 (citato in testa al foglietto). In un’altra occasione, in classe, mentre gli alunni svolgevano un compito, lessi il capitolo 2 della lettera agli Efesini, e giunsi a questo versetto: “È per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio”. Queste parole mi sembrarono chiare, inconfutabili e ne restai così colpito che dovetti uscire nel cortile della scuola, esclamando con gioia: “Sono salvato! Sono salvato!”
Paragonerei volentieri la mia conversione all’immagine di un bambino risvegliato dal bacio di sua madre. Non posso ripensare a quel periodo senza esaltare la tenera compassione del Signore che mi ha risparmiato i timori, i turbamenti e i penosi dubbi che tanti cristiani attraversano prima di giungere alla pace che dona la vera fede.» (Cesare Malan)
Quella di Cesare Malan fu, a quanto pare, una conversione pacata, tuttavia essa segnò il radicale inizio di una nuova vita. Prima della sua conversione, Malan era certamente un giovane religioso, di una sana moralità, dal comportamento leale e volto al bene. Ma egli cercava di stabilire la propria giustizia sulle sue buone opere senza capire che è Dio che rende giusto chiunque crede nel Signore Gesù. Allora, egli ha potuto servire Dio predicando il vero Vangelo; e si è comportato sempre con rettitudine, non per diventare giusto, ma per riconoscenza verso di Lui che lo aveva reso giusto!