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domenica 12 aprile 2020

12 aprile

Gesù gli rispose: “Le volpi hanno delle tane e gli uccelli del cielo hanno dei nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo”.
Luca 9:58

Gesù… disse: “È compiuto!” E, chinato il capo, rese lo spirito.
Giovanni 19:30

Dove posare il capo?

Se consideriamo l’attività del Signore Gesù durante la sua vita su questa terra, possiamo ben comprendere il significato dell’espressione “il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo”. Basta scorrere i Vangeli per contemplarlo mentre insegna nel tempio, caccia spiriti immondi, guarisce malati, trascorre ore in preghiera col Padre e poi attraversa villaggi per compiere altre opere. Non aveva dove posare il capo, cioè non aveva un luogo dove riposarsi, ma nonostante ciò continuò il suo ministero con fedeltà, sottomissione e ubbidienza al Padre.
In cambio del bene che aveva fatto in ogni luogo (Atti 10:38) l’uomo gli ha riservato flagelli, scherni, una corona di spine e infine una croce. Ed è sulla croce che ha chinato il capo ed ha reso lo spirito. Nei testi originali, sia in Luca 9:58 che in Giovanni 19:30 (i due versetti citati in testa) è utilizzato lo stesso termine greco – che si traduce in italiano con l’espressione “chinare il capo”. Questo fatto ci porta a considerare che il Signore Gesù, il Figlio dell’uomo, che non aveva trovato, durante la sua vita, un posto dove “chinare il capo”, lo trovò sulla croce. Come dire che solo dopo aver portato a termine l’opera di salvezza per gli uomini ha potuto “riposarsi”: “E, chinato il capo, rese lo spirito”. Gesù fu posto in un sepolcro, ma Dio, a dimostrazione della sua completa soddisfazione di questo sacrificio, lo ha risuscitato dai morti e lo ha accolto nel cielo, glorificato. Ora, chiunque accetta per fede quest’opera ottiene la salvezza e la vita eterna. È commovente pensare che il Signore Gesù concluse la sua vita con il capo chinato su una croce e lo è ancora di più pensare che lo ha fatto per amor mio, tuo e di tutti quelli che accettano il suo sacrificio.