(Dio dice:) “Io sono l'alfa e l’omega, il principio e la fine. A chi ha sete io darò gratuitamente della fonte dell’acqua della vita”.
Apocalisse 21:6
Che cos’è che ti spinge a credere?
“Che cos’è che ti spinge a credere?” mi
chiese un’amica. Vi confesso che non mi ero mai posta questa domanda. Per me la
fede non è un’opzione, o una scelta da fare in mezzo a tante, ma è una
relazione con Colui che è il fondamento della mia vita. Io credo perché Dio
esiste e si è rivelato.
La fede è legata alla libertà, alla
responsabilità e alla dignità dell’uomo. Nessuno è obbligato a credere. Credere
o non credere in Dio è un fatto personale, ma che condiziona il nostro futuro
eterno.
Che cosa mi spinge a credere? Senza Dio la
mia vita sarebbe assurda. Nonostante la soddisfazione passeggera che può
derivare dalle mie azioni, sono obbligata a riconoscere che subito dopo sarei
di nuovo invasa da un senso di inutilità, se non avessi la fede e la speranza
in “un’ancora dell’anima, sicura e ferma” (Ebrei 6:19).
Poiché credo in Dio, riconosco che il senso
della vita si trova solo in Lui; né io, né gli altri, né la società sono
sufficienti a questo scopo. “Se possiamo udirle, tutte le cose dicono: Non
siamo noi che ci siamo creati, ma colui che dimora in eterno” (Sant’Agostino).
Poiché ho creduto in Gesù, “so in chi ho creduto”, come diceva
l’apostolo Paolo (2 Timoteo 1:12), e so
che sono “passata dalla morte alla vita” (Giovanni 5:24). Dio non ci
obbliga, ma ci invita a farlo, perché rifiutare di credergli significa
disubbidirgli ed esporsi inevitabilmente al suo giudizio.