O
SIGNORE…
tu hai visto… A te si abbandona il misero; tu sei il sostegno dell’orfano.
Salmo
10:12, 14
Dio
nostro Padre… ci ha amati e ci ha dato per la sua grazia una consolazione
eterna.
2
Tessalonicesi 2:16
Il mistero della sofferenza
Un giorno o l’altro, un colpo
arriva per tutti; è la sofferenza, è quando ci sentiamo oppressi dal dolore,
dalla malattia, dalla delusione. Allora sorgono le domande “perché?”, “perché
io?” “cos’ho fatto di male?” E subentra lo scoraggiamento, a volte anche la
ribellione contro Dio: “Se Dio esistesse, questo non dovrebbe accadere…”
Di fronte alla sofferenza sentiamo
di essere in presenza di un mistero, il mistero della vita, il mistero di ogni essere
umano. Anche se avessimo qualche contrasto con uno che soffre, questo
improvvisamente scomparirebbe e ci sentiremmo più vicini a lui.
La domanda del perché della
sofferenza rimane inspiegabile. È a Dio che dobbiamo affidarla ed aspettare da
Lui il soccorso. Così hanno pregato uomini di fede come Giobbe, Davide, i
profeti. Hanno pianto, e hanno detto a Dio cose che non potevano dire a nessun
altro. Le loro domande erano l’espressione della loro fede di fronte a una
situazione estrema. Dio non ha dato loro spiegazioni sul perché della
sofferenza, ma ha fortificato la loro fede e ha dato loro la serenità: “Io so
che il mio Redentore vive”, disse Giobbe (Giobbe 19:25); e Davide: “Nella mia
angoscia invocai il SIGNORE, gridai al mio Dio. Egli udì la
mia voce” (Salmo 18:6).
Il Figlio di Dio è venuto nel
nostro mondo e si è avvicinato a noi. Ha pianto di compassione, ha sofferto,
inchiodato su una croce. Là ha vinto il Maligno; ha tolto i peccati di chi
crede, prendendoli su di Sé, per aprire loro la porta della vita eterna, ma
anche per dare ad ognuno di loro il
soccorso nelle sofferenze della vita terrena.