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martedì 25 agosto 2015

25 Agosto

O SIGNORE… tu hai visto… A te si abbandona il misero; tu sei il sostegno dell’orfano.
Salmo 10:12, 14

Dio nostro Padre… ci ha amati e ci ha dato per la sua grazia una consolazione eterna.
2 Tessalonicesi 2:16

Il mistero della sofferenza

Un giorno o l’altro, un colpo arriva per tutti; è la sofferenza, è quando ci sentiamo oppressi dal dolore, dalla malattia, dalla delusione. Allora sorgono le domande “perché?”, “perché io?” “cos’ho fatto di male?” E subentra lo scoraggiamento, a volte anche la ribellione contro Dio: “Se Dio esistesse, questo non dovrebbe accadere…”
Di fronte alla sofferenza sentiamo di essere in presenza di un mistero, il mistero della vita, il mistero di ogni essere umano. Anche se avessimo qualche contrasto con uno che soffre, questo improvvisamente scomparirebbe e ci sentiremmo più vicini a lui.
La domanda del perché della sofferenza rimane inspiegabile. È a Dio che dobbiamo affidarla ed aspettare da Lui il soccorso. Così hanno pregato uomini di fede come Giobbe, Davide, i profeti. Hanno pianto, e hanno detto a Dio cose che non potevano dire a nessun altro. Le loro domande erano l’espressione della loro fede di fronte a una situazione estrema. Dio non ha dato loro spiegazioni sul perché della sofferenza, ma ha fortificato la loro fede e ha dato loro la serenità: “Io so che il mio Redentore vive”, disse Giobbe (Giobbe 19:25); e Davide: “Nella mia angoscia invocai il SIGNORE, gridai al mio Dio. Egli udì la mia voce” (Salmo 18:6).

Il Figlio di Dio è venuto nel nostro mondo e si è avvicinato a noi. Ha pianto di compassione, ha sofferto, inchiodato su una croce. Là ha vinto il Maligno; ha tolto i peccati di chi crede, prendendoli su di Sé, per aprire loro la porta della vita eterna, ma anche per dare ad ognuno di loro il soccorso nelle sofferenze della vita terrena.