Seguici anche su Facebook!

Seguici anche su Facebook! Unisciti al Gruppo cliccando su:
https://www.facebook.com/groups/287768858057968/

venerdì 28 agosto 2015

28 Agosto

Per fede Abraamo, quando fu chiamato, ubbidì, per andarsene in un luogo che egli doveva ricevere in eredità; e partì senza sapere dove andava. Per fede soggiornò nella terra promessa come in terra straniera… perché aspettava la città che ha le vere fondamenta e il cui architetto e costruttore è Dio.
Ebrei 11:8-10

La chiamata di Abraamo

Abraamo è considerato nella Bibbia  “padre dei credenti”. Dio lo chiamò e gli ordinò di lasciare il suo paese, e lui credette a Dio e ubbidì. Le nostre vite sono molto diverse da quella di Abraamo, ma l’essenza della fede rimane la stessa: percepire la chiamata di Dio e rispondervi con fiducia.
Per Abraamo la chiamata era categorica: “Va’ via dal tuo paese, dai tuoi parenti e dalla casa di tuo padre, e va’ nel paese che io ti mostrerò” (Genesi 12:1). Doveva partire, doveva abbandonare la sicurezza del mondo che gli era familiare. Ma questa richiesta era associata a una promessa di benedizione. Dio lo chiamava ad uscire dalle comodità del suo paese, per andare incontro all’ignoto. Abraamo ascoltò Dio, ubbidì alla chiamata e si mise in cammino.
Anche per noi c’è una chiamata di Dio, anzi, un ordine: “Dio ora comanda a tutti gli uomini che si ravvedano” (Atti 17:30). Cosa significa “ravvedersi”? Significa riconoscere e confessare a Dio le proprie colpe, chiedergli perdono, e credere in Gesù Cristo il Salvatore. Credere presuppone di aver fiducia in Dio e di essere pronti a ubbidirgli.

È falso pensare che l’ubbidienza a Dio ci renda in qualche modo prigionieri e non ci lasci sufficiente spazio vitale. Anzi, quando crediamo a Dio non siamo né schiacciati né soffocati, poiché Dio ci ama. Ci libera dalle cose che ci bloccano, come le paure, i sensi di colpa, l’orgoglio e l’egoismo. Ci pone nella libertà di fare il bene