Giobbe
rispose al SIGNORE e disse: “Io
riconosco che tu puoi tutto e che nulla può impedirti di eseguire un tuo
disegno… Ti prego, ascoltami e io parlerò; ti farò delle domande e tu
insegnami! Il mio orecchio aveva sentito parlare di te ma ora l’occhio mio ti
ha visto. Perciò mi ravvedo, mi pento”.
Giobbe
42:1-6
Scoraggiamento
Tutto sembrava sorriderti: avevi
la salute, una famiglia, un impiego… non ti mancava niente di essenziale. È
normale che sia così, pensavi. Ma ecco che oggi tutto va di traverso. Hai
ricevuto un duro colpo che ti ha lasciato vuoto, senza risorse, schiacciato… E
dici: “Perché proprio a me?” Ti viene in mente il pensiero dell’esistenza di
Dio, ma lo respingi: “Non parliamone, non parliamone più!”.
Davanti al dolore e alla
delusione si preferisce tacere. Solo quelli che hanno attraversato grandi
sofferenze ti possono capire. Giobbe, un credente dei tempi biblici, aveva
perso tutto, non solo i beni e la salute, ma anche i figli e le figlie. Lui ti capirebbe
certamente.
Giobbe, spinto allo stremo della
pazienza dalle ingiuste accuse dei suoi amici, usò contro Dio parole di ribellione;
ma alla fine Dio disse che Giobbe aveva parlato meglio dei suoi tre amici che
pure avevano voluto “prendere le difese” di Dio! Questo ci fa capire che i
lamenti e gli interrogativi angosciati di chi soffre sono ascoltati dal
Creatore (Isaia 63:9).
Giobbe aveva osservato le
meraviglie della natura, e Dio gli chiese: Chi ha fatto questo? Chi dà la vita?
Chi la mantiene? (Leggere Giobbe cap. 38 a 40). Davanti alla grandezza di Dio,
l’uomo deve trovare il suo giusto posto. Nei momenti difficili, quando il
dolore ci sommerge, dagli fiducia. Egli saprà portarti la pace, perché ti ha dato un “Redentore”, quello stesso
che Giobbe sapeva essere vivente (Giobbe 19:25).