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sabato 14 luglio 2018

14 luglio


Anche l’amico… che mangiava il mio pane, si è schierato contro di me.
Salmo 41:9

L’amore del denaro è radice di ogni specie di mali.
1 Timoteo 6:10

Il punto di non ritorno (1)

La storia di Giuda è solenne. Scelto dal Signore come discepolo, è stato per tre anni testimone della potenza e dell’amore di Gesù. Ha visto tutti i miracoli da lui compiuti e ha udito “le parole di grazia che uscivano dalla sua bocca” (Luca 4:22). Gesù gli aveva persino dato l’incarico di tesoriere del gruppo dei discepoli, ma lui era rimasto indifferente a tutti quei segni di amore.
Era “ladro”, e si indignò del gesto di Maria che aveva sparso sul Signore un profumo di gran prezzo (Giovanni 12:5-6). Fu anche per cupidigia che Giuda propose ai sacerdoti di consegnare loro il suo Maestro per trenta sicli (monete) d’argento (Matteo 26:15-16).
All’ultimo pasto della Pasqua, il Signore rivolge ancora un avvertimento al suo discepolo: in un gesto affettuoso gli dà una porzione di cibo (Giovanni 13:26); ma non c’è niente che fermi il traditore. Dopo alcune ore, di notte, al Getsemani, Giuda indica il suo maestro dandogli un bacio, dopo aver detto ai soldati: “Quello che bacerò, è lui; prendetelo” (Matteo 26:48-50). Il cuore di Giuda rimase freddo, tanto che, misurando l’enormità del suo peccato, preso da rimorsi, non chiese perdono, ma riportò ai sacerdoti “il salario della sua iniquità” e poi andò ad impiccarsi (Matteo 27:3-5; Atti 1:18).
Qualche nostro lettore che fosse stato in contatto col Signore, che avesse forse persino partecipato alla santa Cena, e fosse rimasto ancora legato ad un peccato, gridi subito a Lui per esserne liberato.
(segue e si conclude domani)