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venerdì 13 luglio 2018

13 luglio


Cristo ha sofferto per voi, lasciandovi un esempio, perché seguiate le sue orme.
Egli non commise peccato… Oltraggiato, non rendeva gli oltraggi.
1 Pietro 2:21-23

Presentando te stesso in ogni cosa come esempio di opere buone.
Tito 2:7

Fatemi vedere un cristiano

Si attribuiscono a Gandhi queste parole amare: “Diventerò cristiano il giorno in cui me ne farete vedere uno”. Esse ci spingono a badare al nostro comportamento davanti a Dio e davanti agli uomini. Ma questo giudizio severo rivolto ai cristiani, in certi casi ben meritato, non può essere una scusa per rimanere indifferenti nei confronti di Dio e di suo Figlio Gesù Cristo.
È ad Antiochia che, per la prima volta, i discepoli sono stati chiamati cristiani (Atti 11:26). Essi seguivano da vicino gli insegnamenti del Cristo. Persino i capi religiosi che li minacciavano “riconoscevano che erano stati con Gesù” (4:13). Essi ubbidivano alle ultime parole rivolte loro dal Maestro, nel momento in cui fu elevato in cielo: “Mi sarete testimoni… fino all’estremità della terra” (Atti 1:8).
Essere cristiano è seguire Gesù Cristo. Certo, nessuno può avere la pretesa di essere un cristiano perfetto, senza rimproveri. L’apostolo Giacomo dice che “manchiamo tutti in molte cose” (3:2), ma ci raccomanda di manifestare, col nostro comportamento, la realtà della nostra fede (2:18-20). Uno solo, Gesù Cristo, non ha conosciuto il peccato e non l’ha commesso (1 Pietro 2:22). In Lui non c’era il peccato (1 Giovanni 3:4). Eppure, è stato “fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui” (2 Corinzi 5:21). Solo così possiamo averlo come modello e seguire le sue orme.