Cristo
ha sofferto per voi, lasciandovi un esempio, perché seguiate le sue orme.
Egli
non commise peccato… Oltraggiato, non rendeva
gli oltraggi.
1
Pietro 2:21-23
Presentando
te stesso in ogni cosa come esempio di opere buone.
Tito
2:7
Fatemi
vedere un cristiano
Si
attribuiscono a Gandhi queste parole amare: “Diventerò cristiano il giorno in
cui me ne farete vedere uno”. Esse ci spingono a badare al nostro comportamento
davanti a Dio e davanti agli uomini. Ma questo giudizio severo rivolto ai
cristiani, in certi casi ben meritato, non può essere una scusa per rimanere
indifferenti nei confronti di Dio e di suo Figlio Gesù Cristo.
È ad
Antiochia che, per la prima volta, i discepoli sono stati chiamati cristiani
(Atti 11:26). Essi seguivano da vicino gli insegnamenti del Cristo. Persino i
capi religiosi che li minacciavano “riconoscevano che erano stati con Gesù”
(4:13). Essi ubbidivano alle ultime parole rivolte loro dal Maestro, nel
momento in cui fu elevato in cielo: “Mi sarete
testimoni… fino all’estremità della terra” (Atti 1:8).
Essere
cristiano è seguire Gesù Cristo. Certo, nessuno può avere la pretesa di essere un cristiano
perfetto, senza rimproveri. L’apostolo Giacomo dice che “manchiamo tutti in
molte cose” (3:2), ma ci raccomanda di manifestare, col nostro comportamento,
la realtà della nostra fede (2:18-20). Uno solo, Gesù Cristo, non ha
conosciuto il peccato e non l’ha commesso (1 Pietro 2:22). In Lui non c’era il
peccato (1 Giovanni 3:4). Eppure, è stato “fatto diventare peccato per noi,
affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui” (2 Corinzi 5:21). Solo così
possiamo averlo come modello e seguire le sue orme.