Ravvedetevi
e credete al vangelo.
Marco
1:15
Ogni
uomo pio t’invochi mentre puoi essere trovato.
Salmo
32:6
Dopo
la morte
La
Bibbia termina con un avvertimento solenne rivolto a chiunque aggiunga o tolga
qualcosa alle parole di quel libro (Apocalisse 22:18-19). A nessuno è permesso
di alterarne il senso per soddisfare sentimenti o ragionamenti personali.
Una
verità che disturba molte persone è il destino dell’anima dopo la morte. A
questo riguardo la Scrittura è molto chiara: l’anima del credente va presso
il Signore e gode già della felicità di essere in sua presenza. Aspetta
solo la risurrezione del corpo per conoscere una felicità ancora più grande ed
eterna (Filippesi 1:23).
L’anima
dell’incredulo, invece, va lontano da Dio e conosce già il tormento (Luca
16:19-31), nell’attesa della risurrezione del corpo alla quale seguirà il
giudizio e la giusta condanna ai tormenti eterni. Questo può non piacere, ma
Dio ha deciso così.
La
Parola di Dio è precisa: il giorno della salvezza è oggi, è
mentre viviamo sulla terra. Oggi dobbiamo decidere. Il domani non ci
appartiene. “Il Figlio dell’uomo (il Signore Gesù Cristo) ha sulla terra
autorità di perdonare i peccati” (Matteo 9:6). Dopo la morte non c’è più
salvezza possibile. Non c’è più possibilità di decisione o di ripensamento. Ce
lo conferma un racconto del Vangelo di Luca che parla di una grande voragine
posta tra il luogo di soggiorno dei credenti e
quello di coloro che, non avendo creduto, sono lontani da Dio (Luca 16:26).
Ascolta
queste parole di Dio: “Ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e
la maledizione; scegli dunque la vita, affinché tu viva” (Deuteronomio 30:19).