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venerdì 6 luglio 2018

6 luglio


Ravvedetevi e credete al vangelo.
Marco 1:15

Ogni uomo pio t’invochi mentre puoi essere trovato.
Salmo 32:6

Dopo la morte

La Bibbia termina con un avvertimento solenne rivolto a chiunque aggiunga o tolga qualcosa alle parole di quel libro (Apocalisse 22:18-19). A nessuno è permesso di alterarne il senso per soddisfare sentimenti o ragionamenti personali.
Una verità che disturba molte persone è il destino dell’anima dopo la morte. A questo riguardo la Scrittura è molto chiara: l’anima del credente va presso il Signore e gode già della felicità di essere in sua presenza. Aspetta solo la risurrezione del corpo per conoscere una felicità ancora più grande ed eterna (Filippesi 1:23).
L’anima dell’incredulo, invece, va lontano da Dio e conosce già il tormento (Luca 16:19-31), nell’attesa della risurrezione del corpo alla quale seguirà il giudizio e la giusta condanna ai tormenti eterni. Questo può non piacere, ma Dio ha deciso così.
La Parola di Dio è precisa: il giorno della salvezza è oggi, è mentre viviamo sulla terra. Oggi dobbiamo decidere. Il domani non ci appartiene. “Il Figlio dell’uomo (il Signore Gesù Cristo) ha sulla terra autorità di perdonare i peccati” (Matteo 9:6). Dopo la morte non c’è più salvezza possibile. Non c’è più possibilità di decisione o di ripensamento. Ce lo conferma un racconto del Vangelo di Luca che parla di una grande voragine posta tra il luogo di soggiorno dei credenti e quello di coloro che, non avendo creduto, sono lontani da Dio (Luca 16:26).
Ascolta queste parole di Dio: “Ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, affinché tu viva” (Deuteronomio 30:19).