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martedì 17 luglio 2018

17 luglio


La grazia di Dio, salvifica per tutti gli uomini, si è manifestata, e ci insegna a rinunziare all’empietà e alle passioni mondane, per vivere in questo mondo moderatamente, giustamente e in modo santo.
Tito 2:11-12

Legge divina o legge del popolo?

La legge divina è immutabile, perché Dio non cambia: “Non uccidere. Non commettere adulterio. Non rubare… Non concupire…” (Esodo 20:1-17). Essa dice quello che Dio si aspetta dall’uomo, ma in realtà ha dimostrato che l’uomo è incapace di compiere la volontà divina.
Per lungo tempo, la morale che si ispira a questa legge di Dio è servita di base alla legislazione dei paesi cosiddetti cristiani; ma oggi è in gran parte rifiutata. I governi legiferano sotto la pressione di un’opinione pubblica sempre più orientata verso il soddisfacimento delle passioni, senza restrizioni e limiti. Un celebre autore scriveva: “Avrei dovuto ricordarmi che sono i costumi a fare le leggi, e non le leggi a fare i costumi”. La pretesa dell’uomo di decidere egli stesso ciò che è bene o male ha già spinto a banalizzare, e in certi casi a legalizzare, pratiche come il divorzio, l’aborto, la droga, il sesso libero e molte perversioni.  E tutto questo è causa di grande sofferenza per le persone, le famiglie, la società.
Come vivere in questa società in declino? La prima cosa da fare è ricevere “la grazia di Dio, salvifica per tutti gli uomini”, come è scritto nella Lettera a Tito. Essa offre ad ogni uomo il perdono dei peccati e una vita nuova. La stessa grazia insegna poi a vivere “moderatamente” (nella vita personale), “giustamente” (nei rapporti con gli altri), e “in modo santo (o piamente)” (nei confronti di Dio). Il credente ha un modello da imitare: Gesù Cristo, l’uomo perfetto!