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domenica 15 luglio 2018

15 luglio


Eterno! Tutti quelli che ti abbandonano saranno confusi… perché hanno abbandonato l’Eterno, la sorgente delle acque vive.
Geremia 17:13

(Gesù disse:) “Colui che viene a me, non lo caccerò fuori”.
Giovanni 6:37

Il punto di non ritorno (2)

Pur essendo venuto tra gli uomini per portare loro la salvezza, Gesù definisce Giuda “figlio di perdizione” (Giovanni 17:12). Giuda, diventato schiavo e strumento del diavolo, è dunque perduto per l’eternità. Ha raggiunto il punto di non ritorno.
Il comportamento di Giuda ci riempie di orrore, ma non dimentichiamo che anche noi siamo fatti d’argilla (Giobbe 33:6). Forse non è il denaro il nostro idolo, ma potremmo averne altri che trascinano sulla medesima strada. La china è ripida e la fine può essere fatale. Indubbiamente, c’è la grazia di Dio, sempre pronta a soccorrerci, ma questa certezza non deve farci agire con leggerezza. “Non ci si può beffare di Dio” (Galati 6:7). Gli avvertimenti di Dio si ripetono, ma poi arriva l’ultimo!
Sansone, consacrato a Dio che gli aveva dato una forza eccezionale, terminò la propria vita nella vergogna, tradito da una donna perfida, cieco e incatenato (Giudici 16). Davide, il diletto dell’Eterno, commise adulterio e omicidio. Il saggio Salomone ebbe numerose donne e si attaccò ai loro idoli. Sono tutti esempi che devono incitarci a considerare seriamente, davanti a Dio, il nostro comportamento e i moventi delle nostre azioni. “Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate” (1 Giovanni 2:1).
Dio ascolta la preghiera di chi si pente veramente. Perdona e rialza. “Tornate a colui dal quale vi siete così profondamente allontanati”, diceva il profeta (Isaia 31:6).