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domenica 29 luglio 2018

29 luglio


Beati i mansueti, perché erediteranno la terra.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Matteo 5:5, 8

Il mio percorso (1)

Moulaye Oumar così racconta. “Sono nato in una famiglia musulmana a Niamey, in Nigeria; mio nonno era conosciuto come uno ‘sceriffo’ e disponeva di grandi poteri. Raggiunta l’età di vent’anni, incominciai a pormi seriamente delle domande sul mio avvenire eterno: Cosa ne sarà di me dopo la morte? Come posso fare per entrare in contatto con Dio? Un giorno mi sono avvicinato a un prete cattolico e gli ho chiesto di procurarmi il “libro dei cristiani”. Sapendo che ero musulmano, la mia richiesta lo sorprese. Tuttavia, mi diede un Nuovo Testamento. Era il 4 settembre 1985. Per la prima volta avevo in mano un libro cristiano ed ero molto emozionato.
Subito iniziai a leggere, incominciando dal Vangelo di Matteo; ma dopo aver letto il capitolo 5, parte del “sermone sul monte”, sospesi la lettura. In tutta la mia vita non avevo mai letto parole così belle e così profonde. L’insegnamento era puro, emanava verità e santità. Mi colpivano i precetti riguardanti il perdono, la concupiscenza, e soprattutto l’amore per i nemici. “Se uno ti percuote sulla guancia destra, porgigli anche l’altra”. Quelle parole sembravano uscire dalla bocca stessa di Dio. Ero sconvolto. Sapevo che né io né nessuno di quelli della mia comunità, anche i più religiosi, si atteneva a quei precetti. A partire da quel giorno, nacque nel mio cuore una certezza: nel Libro dei cristiani c’è la verità! Quel libro è veramente parola di Dio.”
(segue e si conclude domani)