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giovedì 26 luglio 2018

26 luglio


(Gesù disse:) “Come tu hai mandato me nel mondo, anch’io ho mandato loro nel mondo”.
Gesù disse loro di nuovo: “Pace a voi! Come il Padre mi ha mandato, anch’io mando voi”.
Giovanni 17:18; 20:21

Ambasciatori per Cristo

L’invio di ambasciatori, la designazione di delegati, di porta-parola tra diversi Paesi, è una pratica molto antica. Nel primo secolo, l’apostolo Paolo si è servito di questa immagine per illustrare ai credenti di Corinto la loro nuova posizione come cristiani. Egli scriveva: “Noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro” (2 Corinzi 5:20).
Un ambasciatore non agisce di propria iniziativa; egli rappresenta il Paese che l’ha mandato e serve i suoi interessi, rimanendo sempre uno straniero nel luogo dove abita. Così è per il credente nel mondo. La sua vocazione è di essere cittadino del cielo (Filippesi 3:20), dunque straniero sulla terra. Anche se non sempre ne siamo consapevoli, come cristiani dobbiamo rappresentare Cristo. Molti increduli non tengono la Bibbia in nessun conto, ma non mancheranno  di osservare il nostro modo di vivere, il nostro comportamento. Che conclusione ne trarranno? La mia vita riflette un po’ di quell’umiltà, di quella dolcezza, di quella rettitudine che caratterizzavano Cristo quando era sulla terra? Guardiamo a Lui; ci ha lasciato un esempio perfetto, e ha detto: “Imparate da me… e voi troverete riposo per le anime vostre” (Matteo 11:29).
Noi credenti che abbiamo ricevuto la salvezza, per fede e per la grazia di Dio, siamo ora i portatori di un importante messaggio: il messaggio della salvezza dell’uomo. Chiediamo a Dio lo zelo e la forza per essere testimoni viventi del nostro Signore.