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venerdì 30 agosto 2019

30 agosto


Non c’è uomo…  che abbia potere sul giorno della morte.
Ecclesiaste 8:8

Eccolo ora il tempo favorevole; eccolo ora il giorno della salvezza!
2 Corinzi 6:2

Il piede sull’acceleratore

Commentando l’incidente mortale di un pilota, in una delle prove della 24 ore di Le Mans, un campione di automobilismo diceva: “Alcuni ci considerano pazzi, incoscienti, ma non è così. Noi siamo pienamente consapevoli del pericolo che corriamo, ma pensiamo: Non sarà per me”.
Un celebre scrittore rispose un giorno a un giornalista: “Molti scherzano sulla morte… È sempre quella degli altri, la sepoltura degli altri; i rintocchi funebri non suonano mai per loro”. C’è un malato senza speranza di guarigione o un giovane morto in un incidente? Ognuno di noi vede gli altri andarsene e si comporta come se egli stesso dovesse vivere per sempre. I cimiteri si riempiono sotto i nostri occhi e non vogliamo vedere che già un angolo di terra è riservato a noi…
Pensare alla morte ci fa paura anche perché ci obbliga a metterci in discussione. Molti hanno paura di Dio e poiché fuggono lontano da Lui pensano di averlo sempre dietro. Allora, chiudono gli occhi e… premono sull’acceleratore! È questa la soluzione giusta? No, Dio è davanti, e chi non crede gli sta andando inconsapevolmente incontro, perché “è stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio” (Ebrei 9:27). Che terribile prospettiva comparire davanti al Dio santo, con il carico dei propri peccati! Ma questo Dio santo è anche il Dio d’amore, è il “nostro Salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e vengano alla conoscenza della verità” (1 Timoteo 2:4).