Non
c’è uomo… che abbia potere sul giorno
della morte.
Ecclesiaste 8:8
Eccolo
ora il tempo favorevole; eccolo ora il giorno della salvezza!
2 Corinzi 6:2
Il piede sull’acceleratore
Commentando
l’incidente mortale di un pilota, in una delle prove della 24 ore di Le Mans,
un campione di automobilismo diceva: “Alcuni ci considerano pazzi, incoscienti,
ma non è così. Noi siamo pienamente consapevoli del pericolo che corriamo, ma
pensiamo: Non sarà per me”.
Un
celebre scrittore rispose un giorno a un giornalista: “Molti scherzano sulla
morte… È sempre quella degli altri, la sepoltura degli altri; i rintocchi
funebri non suonano mai per loro”. C’è un malato senza speranza di guarigione o
un giovane morto in un incidente? Ognuno di noi vede gli altri andarsene e si
comporta come se egli stesso dovesse vivere per sempre. I cimiteri si riempiono
sotto i nostri occhi e non vogliamo vedere che già un angolo di terra è
riservato a noi…
Pensare
alla morte ci fa paura anche perché ci obbliga a metterci in discussione. Molti
hanno paura di Dio e poiché fuggono lontano da Lui pensano di averlo sempre
dietro. Allora, chiudono gli occhi e… premono sull’acceleratore! È questa la
soluzione giusta? No, Dio è davanti,
e chi non crede gli sta andando inconsapevolmente incontro, perché “è stabilito
che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio” (Ebrei
9:27). Che terribile prospettiva
comparire davanti al Dio santo, con il carico dei propri peccati! Ma questo
Dio santo è anche il Dio d’amore, è il “nostro Salvatore, il quale vuole che
tutti gli uomini siano salvati e vengano alla conoscenza della verità” (1
Timoteo 2:4).