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venerdì 16 agosto 2019

16 agosto


Chi abita al riparo dell’Altissimo riposa all’ombra dell’Onnipotente. Io dico al SIGNORE: “Tu sei il mio rifugio e la mia fortezza, il mio Dio in cui confido”.
Salmo 91:1, 2

Ciò che voi adorate senza conoscerlo, io ve lo annunzio.
Atti 17:23

L’ombra, presenza e mistero

Tra le figure usate nella Bibbia, l’ombra è spesso una protezione benvenuta. Dio è per il povero e il miserabile “un’ombra contro l’arsura” (Isaia 25:4). Davide si sente al sicuro, presso il suo Dio: “All’ombra delle tue ali io mi rifugio” (Salmo 57:1). “Io esulto all’ombra delle tue ali” (63:7).
Ma l’ombra, opposta alla luce, ispira spesso la paura della notte, delle tenebre, della morte. Giobbe temeva di andarsene senza ritorno “nella terra delle tenebre e dell’ombra della morte” (Giobbe 10:21, 22).
Sovente, l’ombra suggerisce il mistero; vedo un’ombra spostarsi sulla strada, ma la persona, vista di dietro, mi è sconosciuta. Quando poi vogliamo conoscere Dio, ci sentiamo ancora più incapaci.
Nella Bibbia, l’ombra suggerisce a volte qualcosa i cui contorni non sono chiari: delle realtà spirituali non ancora interamente rivelate, delle figure, delle allegorie, dei simboli. Venuto Cristo, si è passati dalle ombre alla realtà, poiché Egli è splendore della gloria di Dio e impronta della sua essenza (Ebrei 1:3). Per fede possiamo contemplare Dio nella persona di Cristo, che ci dice Egli stesso: “Chi ha visto me, ha visto il Padre” (Giovanni 14:9). Gesù ci rivela chi è Dio: un Dio di perdono che salva l’uomo perduto, ne ha cura e lo guida, finché giungerà alla Sua presenza.