Chi
abita al riparo dell’Altissimo riposa all’ombra dell’Onnipotente. Io dico al
SIGNORE: “Tu sei il mio rifugio e la mia fortezza, il mio Dio in cui confido”.
Salmo 91:1, 2
Ciò
che voi adorate senza conoscerlo, io ve lo annunzio.
Atti 17:23
L’ombra, presenza e mistero
Tra
le figure usate nella Bibbia, l’ombra è spesso una protezione benvenuta. Dio è
per il povero e il miserabile “un’ombra contro l’arsura” (Isaia 25:4). Davide
si sente al sicuro, presso il suo Dio: “All’ombra delle tue ali io mi rifugio”
(Salmo 57:1). “Io esulto all’ombra delle tue ali” (63:7).
Ma
l’ombra, opposta alla luce, ispira spesso la paura della notte, delle tenebre,
della morte. Giobbe temeva di andarsene senza ritorno “nella terra delle
tenebre e dell’ombra della morte”
(Giobbe 10:21, 22).
Sovente,
l’ombra suggerisce il mistero; vedo un’ombra spostarsi sulla strada, ma la
persona, vista di dietro, mi è sconosciuta. Quando poi vogliamo conoscere Dio,
ci sentiamo ancora più incapaci.
Nella
Bibbia, l’ombra suggerisce a volte qualcosa i cui contorni non sono chiari:
delle realtà spirituali non ancora interamente rivelate,
delle figure, delle allegorie, dei simboli. Venuto Cristo, si è passati dalle ombre alla realtà, poiché Egli è
splendore della gloria di Dio e impronta della sua essenza (Ebrei 1:3). Per
fede possiamo contemplare Dio nella persona
di Cristo, che ci dice Egli stesso: “Chi ha visto me, ha visto il Padre”
(Giovanni 14:9). Gesù ci rivela chi è Dio: un Dio di perdono che salva l’uomo
perduto, ne ha cura e lo guida, finché giungerà alla Sua presenza.