Quelli
che sono lungo la strada, sono coloro nei quali è seminata la parola; … subito
viene Satana e porta via la parola.
In
luoghi rocciosi… non hanno in sé radice e sono di corta durata.
Fra
le spine… le preoccupazioni mondane, l’inganno delle ricchezze… soffocano la
parola.
Marco 4:15-18
Il buon seme portato via, improduttivo o
soffocato
La
Parola di Dio che è annunciata è paragonata a un seme che viene sparso in vari luoghi.
Sulla
strada, gli uccelli hanno fatto presto a portar via la Parola; nel terreno
roccioso, le poche radici e gli steli troppo esili sono diventati secchi in
breve tempo quando il sole s’è alzato; ma le spine agiscono lentamente! Non è
in un giorno che scompare la piccola pianta. Comincia una lunga lotta, lenta,
inesorabile; se nulla interviene per togliere la cattiva erba, la giovane spiga
indebolita, deperita, senza aria e senza luce, muore soffocata.
Come
primo significato, coloro che hanno ricevuto il seme tra le spine rappresentano
delle persone che non hanno veramente la vita di Dio, sebbene avessero
manifestato un certo interesse per l’Evangelo. Ma praticamente le “spine” ci minacciano
tutti! Certo, se siamo veri credenti – cioè se abbiamo accolto il seme nella
buona terra –, esse non possono farci perdere la
salvezza ottenuta per mezzo della fede nel Signore Gesù, ma possono farci addormentare e impedirci di portare del
frutto. Non sono forse gli impegni mondani o i piaceri o le concupiscenze
che lentamente e progressivamente, infiltrandosi nel cuore, ci tolgono il
piacere della Parola e degli incontri coi fratelli e le sorelle, e poco a poco
allontanano da lui?
Che
fare allora? La Parola è come “un martello che spezza il sasso” e, nel caso del
terreno pietroso, potrà dissodare il suolo, riducendo a pezzi il nostro “io”.
Essa è anche “un fuoco” (Geremia 23:29) che può bruciare, cioè indurre a giudicare secondo Dio tutto ciò che soffoca
il buon seme. “Non abbiate cura della carne per soddisfarne i desideri”
(Romani 13:14), così questo seme potrà svilupparsi.