I
cieli gli si aprirono ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba
e venire su di lui. Ed ecco una voce dai cieli che disse: “Questo è il mio
diletto Figlio, nel quale mi sono compiaciuto”.
Matteo 3:16, 17
I cieli aperti
“Gesù
si recò… al Giordano da Giovanni per essere da lui battezzato. Ma questi vi si
opponeva dicendo: Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni
da me?” (Matteo 3:13, 14). Il Figlio di Dio si pone tra i peccatori penitenti.
È venuto per loro. Giovanni vede qualcosa di straordinario: “Ed ecco i cieli
gli si aprirono ed egli vide lo Spirito di Dio… venire su di lui. Ed ecco una
voce dai cieli che disse: Questo è il mio
diletto Figlio” (v. 16, 17). Che scena grandiosa! Si apre il cielo, lo
Spirito scende su Gesù e il Padre proclama la grandezza di colui che non doveva
essere confuso con quelli che lo circondavano!
Stefano
compare in un tribunale ostile, ma lui, “fissati gli occhi al cielo, vide la
gloria di Dio e Gesù che stava alla destra di Dio, e disse: «Ecco, io vedo i
cieli aperti, e il Figlio dell’uomo in piedi alla destra di Dio»” (Atti 7:55,
56). Per questo martire che qualche momento dopo sarà lapidato, che
meraviglioso conforto vedere Gesù in piedi nel cielo, pronto a riceverlo!
In
entrambe queste scene, i cieli si aprono per mettere in evidenza la gloria di Gesù Cristo.
Anche
noi siamo invitati a vedere, per fede,
la gloria del nostro Signore Gesù nel cielo. Questa contemplazione produrrà
effetti benefici nella nostra vita e nella nostra testimonianza: “Noi tutti, a
viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo
trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione
del Signore, che è lo Spirito” (2 Corinzi 3:18).