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giovedì 29 agosto 2019

29 agosto


Da tempi lontani il SIGNORE mi è apparso. “Sì. Io ti amo di un amore eterno; perciò ti prolungo la mia bontà”.
Geremia 31:3

Voi che allora eravate lontani siete stati avvicinati mediante il sangue di Cristo.
Efesini 2:13

Attrazione divina

Nel 1666, per sfuggire a un’epidemia che infuriava a Cambridge, Newton, il grande matematico, si rifugiò in campagna. Là, casualmente, durante una passeggiata, intravide la legge della gravitazione universale. E si chiese: “Quest’attrazione della terra è limitata alla superficie del globo? Qual è la forza potente che trattiene la luna nella sua orbita intorno alla terra?” Egli intraprese così dei complessi calcoli il cui risultato venne reso noto qualche anno più tardi. L’ipotesi formulata diventò il “principio della gravitazione universale”.
Newton era un credente. Egli scoprì la forza d’attrazione della terra ma, ancora di più, comprese l’amore di Dio che attira l’uomo peccatore per fargli grazia ed innalzarlo fino a Lui. Era assolutamente convinto che l’uomo, da solo, non può scoprire Dio; bisogna che sia Dio a rivelarsi all’uomo. La Bibbia, sempre aperta sul suo tavolo, è il libro che quello scienziato leggeva di più. Egli dedicava a quella lettura coscienziosa, fatta con preghiera, la stessa attenzione che dedicava allo studio della natura, senza idee preconcette, cercando di ricevere le Verità dalle Sacre Scritture e viverle.
Ancora oggi, Dio può rivelarsi a ciascuno tramite la sua Parola. In quel Libro ci parla del suo amore. Egli attira gli uomini a Gesù Cristo, il Salvatore, per far loro conoscere il suo perdono e comunicare loro la vita eterna. Non resistete a questo amore!