“Io sono Dio, il tuo Dio”.
“Mio è il mondo, con tutto quel che
contiene”.
Salmo 50:7, 12
“Figlio mio, dammi il tuo cuore”.
Proverbi 23:26
Abbandono di sé
Un missionario predicava fra gli Indiani.
Parlava di Gesù, il buon Pastore venuto nel mondo “per cercare e salvare ciò
che era perduto” (Luca 19:10). Raccontava anche come il Signore aveva pregato
nel giardino di Getsemani, che era stato esposto alle beffe e ai
maltrattamenti, e che poi ha espiato i nostri peccati alla croce, abbandonato
da Dio.
Un Indiano dal portamento nobile si
avvicinò allora al missionario. Molto commosso, gli disse: “Gesù è morto anche
per me, che sono un Indiano? Non ho della terra da dare a Gesù, ma vorrei
dargli il mio cane e la mia borsa”. Il missionario gli rispose che il Signore
Gesù si aspettava ben altro da lui.
“Allora io dò a Gesù il mio cane, la mia
borsa e anche la mia coperta di lana. Sono un povero Indiano e non posso dare
di più. Gli darò tutto quello che ho”.
Il predicatore gli rispose come aveva
risposto prima. Allora l’uomo abbassò tristemente il capo e si mise a
riflettere. All’improvviso alzò uno sguardo fiducioso e disse: “Ecco, qui c’è
un Indiano. È questo che Gesù vuole da lui?” Che gioia per il missionario
quando quell’Indiano si mise ai piedi
del Signore e affidò tutta la sua vita a Lui che lo aveva tanto amato fino
a dare Se stesso!
Abbandoniamoci completamente al Signore,
Egli ne è degno! Ognuno di quelli che gli credono è felice di esprimerlo con le
parole dell’apostolo Paolo: “La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella
fede del Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me” (Galati
2:20).