È ora ormai che ci svegliamo dal sonno;
perché adesso la salvezza ci è più vicina di quando credemmo.
Romani 13:11
“Risvegliati, o tu che dormi!”
Efesini 5:14
La mia sveglia
Non mi piace quella
suoneria stridula che mi tira giù dal letto e mi preannuncia una nuova giornata
di lavoro. Spesso sono tentato di farla tacere e riaddormentarmi. Oppure di
lasciarla suonare nascondendo la testa sotto il cuscino per non sentirla.
Quando faccio così penso all’atteggiamento
di molti di fronte al Vangelo. Preferiscono rimanere nel loro torpore e
chiudono le orecchie ai richiami della grazia di Dio che li invita al
pentimento.
Alle volte, quando la sveglia suona, mi
concedo un quarto d’ora di riposo supplementare, pensando di riuscire poi a
ricuperare il tempo perso. Allo stesso modo molti rimandano nel tempo la
questione della loro relazione con Dio. Restano in una condizione di sonno
spirituale, senza Dio, e non si preoccupano di regolare la questione dei loro
peccati che li separano da Lui.
Il fatto di non alzarsi quando la sveglia
suona non comporta sempre delle conseguenze irreparabili. Ma trascurare
ripetutamente gli appelli di Dio che ci invita al pentimento è un fatto tragico
perché coinvolge il nostro futuro eterno. Le sveglie che abbiamo in casa, più o
meno gradevoli, servono a interrompere il nostro sonno. Il Vangelo fa lo
stesso! Esso ci sollecita a risvegliarci e a ricevere la grazia di Dio e la vita eterna. L’ascolteremo o ci
rimetteremo a dormire?
E
se Dio, per svegliarmi, dovesse permettere una circostanza tragica che turba la
mia vita? Facciamo attenzione. Non costringiamolo ad usare le maniere forti per
scrollarci dal nostro torpore. Ma se lo fa, è solo perché ci ama.