Dio…
ci fornisce abbondantemente di ogni cosa perché ne godiamo.
1 Timoteo 6:17
Afflitti, eppure sempre
allegri.
2 Corinzi 6:10
Gesù Cristo… benché non
l’abbiate visto, voi lo amate; credendo in lui, benché ora non lo vediate, voi
esultate di gioia ineffabile e gloriosa.
1 Pietro 1:7-8
Accogliamo le gioie
semplici
Il
direttore di una grande impresa, da poco andato in pensione dopo una lunga e
brillante carriera, faceva questa constatazione: “È sorprendente la nostra
facoltà di dimenticare i colpi duri. Ricordiamo più facilmente i momenti di
gioia che quelli di tristezza”.
Che si
sia credenti o no, la vita porta effettivamente momenti felici. Ma non durano
sempre, anche se si fa di tutto per serbarne il ricordo. Il Signore dà gioie
semplici e profonde al credente, e questi le apprezza con riconoscenza e con
lode, come grazie particolari che rendono piacevole la sua esistenza. Ma questo
non è l’essenziale, né lo scopo della sua vita.
La
prima gioia del cristiano è “ineffabile e gloriosa”. Questa gioia profonda è
legata alla certezza di vedere presto il Salvatore, e anche al fatto di conoscere
il “Dio della pace” (Filippesi 4:9). Come figlio di Colui che è la sorgente di
ogni felicità, il credente sa gustare le gioie anche più effimere e, se la sua
strada è difficile, sa ricevere dal suo
Dio e Padre i favori quotidiani, come quei fiori dei campi che ci chiniamo
a raccogliere, ma che non siamo noi a coltivare. Queste piccole gioie non
arrivano a colmare la nostra anima, però, quando siamo felici col Signore,
concorrono alla nostra gioia e ci stimolano al ringraziamento.