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lunedì 21 settembre 2015

21 Settembre

Dio… ci fornisce abbondantemente di ogni cosa perché ne godiamo.
1 Timoteo 6:17


Afflitti, eppure sempre allegri.
2 Corinzi 6:10

Gesù Cristo… benché non l’abbiate visto, voi lo amate; credendo in lui, benché ora non lo vediate, voi esultate di gioia ineffabile e gloriosa.
1 Pietro 1:7-8

Accogliamo le gioie semplici

Il direttore di una grande impresa, da poco andato in pensione dopo una lunga e brillante carriera, faceva questa constatazione: “È sorprendente la nostra facoltà di dimenticare i colpi duri. Ricordiamo più facilmente i momenti di gioia che quelli di tristezza”.
Che si sia credenti o no, la vita porta effettivamente momenti felici. Ma non durano sempre, anche se si fa di tutto per serbarne il ricordo. Il Signore dà gioie semplici e profonde al credente, e questi le apprezza con riconoscenza e con lode, come grazie particolari che rendono piacevole la sua esistenza. Ma questo non è l’essenziale, né lo scopo della sua vita.

La prima gioia del cristiano è “ineffabile e gloriosa”. Questa gioia profonda è legata alla certezza di vedere presto il Salvatore, e anche al fatto di conoscere il “Dio della pace” (Filippesi 4:9). Come figlio di Colui che è la sorgente di ogni felicità, il credente sa gustare le gioie anche più effimere e, se la sua strada è difficile, sa ricevere dal suo Dio e Padre i favori quotidiani, come quei fiori dei campi che ci chiniamo a raccogliere, ma che non siamo noi a coltivare. Queste piccole gioie non arrivano a colmare la nostra anima, però, quando siamo felici col Signore, concorrono alla nostra gioia e ci stimolano al ringraziamento.