Vi ho prima di tutto trasmesso, come l’ho
ricevuto anch’io, che Cristo morì per i nostri peccati, secondo le Scritture;
che fu seppellito, che è stato risuscitato il terzo giorno, secondo le Scritture.
1 Corinzi 15:3, 4
Dalla paura al coraggio
Tutti i
discepoli avevano abbandonato Gesù quando venne arrestato (Matteo 26:56). Dopo
che Gesù fu posto nella tomba si trovavano insieme, ma di nascosto, con le
porte chiuse, perché avevano paura dei Giudei (Giovanni 20:19).
Ma poche
settimane dopo il loro atteggiamento cambiò completamente: sulle piazze, nei
luoghi pubblici, di casa in casa, predicavano con coraggio la morte e la
risurrezione di Gesù. Nella Giudea, nella Samaria, in tutto il mondo romano, in
tutta la terra abitata (Atti 17:6), risuonava questa “buona notizia”.
Gesù aveva
detto loro che “avrebbe sofferto e sarebbe risorto dai morti il terzo giorno, e
che nel suo nome si sarebbe predicato il ravvedimento per il perdono dei
peccati a tutte le genti, cominciando da Gerusalemme”; poi aveva aggiunto: “Voi
siete testimoni di queste cose. Ed ecco, io mando su voi quello che il Padre
mio ha promesso” (cioè lo Spirito Santo) (Luca 24:46-49).
Per quanto fosse
alto il prezzo da pagare, nonostante le minacce, l’imprigionamento, la
persecuzione, i discepoli hanno perseverato
nell’annunciare ciò di cui erano stati testimoni: Gesù era risorto dai morti.
Perché un
tale cambiamento nella loro vita? Perché avevano ricevuto lo Spirito Santo,
mandato da Dio Padre dopo che Gesù è stato innalzato in cielo. E anche oggi,
quando uomini, donne, ragazzi credono al Signore e confidano in Lui, e lo
accolgono come loro Salvatore crocifisso e risuscitato, ricevono lo Spirito
Santo e inizia una nuova fase della loro vita. Da quel momento il loro grande
desiderio è di annunciare agli altri il messaggio del Vangelo.