Anche
ridendo, il cuore può essere triste; e la gioia può finire in dolore. Lo sviato
di cuore avrà la ricompensa del suo modo di vivere, e l’uomo dabbene quella
delle opere sue.
Proverbi 14:13-14
Rallegratevi
nel Signore.
Filippesi 3:1
Divertimento
o vita reale?
“Non
è un’esagerazione dire che oggi tutte le persone si lasciano attrarre dal mondo
del divertimento”, ha scritto Tom Peters. I videogiochi, per esempio, assorbono
a milioni di giovani gran parte del loro tempo. Il gioco li spinge ad
identificarsi in esseri virtuali, dotati di poteri straordinari, spesso
mostruosi e terrificanti. Lo sforzo, la sofferenza e il senso di responsabilità
non esistono. La “morte” è soltanto un incidente, seguito immediatamente (dopo)
da una nuova “vita”…
Così
i giochi diventano un modo per dimenticare un presente che soddisfa poco e un
futuro che fa paura. In sostanza, spingono a sfuggire la vita reale nascondendo
il suo vero scopo e la sua sola vera speranza, quella preparata da Dio.
I
nostri ragazzi devono avere delle certezze, dei punti fermi, e hanno bisogno di
essere aiutati ad affrontare la vita “reale” con equilibrio e saggezza. Nel
mondo non ci sono superuomini o superdonne, ma solo esseri che hanno bisogno della guida di Dio per le cose della
terra, e della salvezza che Egli offre per la vita eterna.
La
vita terrena che ogni individuo ha ricevuto ha un inizio e una fine, ma poi
prosegue nell’eternità. Dio ci vuol dare “un avvenire e una speranza” (Geremia
29:11), “la speranza della vita eterna” (Tito 1:2). Il suo Figlio, Gesù Cristo,
quando è venuto in terra non ha vissuto una vita virtuale! Ha mostrato la sua
potenza facendo miracoli veri, e ha manifestato il suo amore soffrendo, per espiare
il nostro peccato.