Siamo
stati riconciliati con Dio mediante la morte del Figlio suo.
Romani 5:10
Con
un’unica offerta egli ha reso perfetti per sempre quelli che sono santificati.
Ebrei 10:14
Un solo sacrificio per tutti quelli che credono
Forse
ci siamo chiesti: come può la morte di un solo uomo, Gesù Cristo, essere
sufficiente per la salvezza di innumerevoli credenti? Gesù, alla croce, come ha
potuto portare il castigo che tutti i loro peccati meritavano? Prima di
rispondere bisogna affrontare un’altra domanda: Chi è Gesù Cristo? Egli non è
soltanto un uomo, è il Figlio di Dio. E la morte del Figlio di Dio non può non
avere un valore infinito.
Il male
che commettiamo non è soltanto una mancanza verso gli uomini, ma è una mancanza
verso Dio. Una tale mancanza è un peccato,
è un’offesa nei confronti del Dio santo, il nostro Creatore. Nessun’opera umana
può cancellarlo; il giudizio di Dio dev’essere comunque esercitato: o su chi lo ha commesso, oppure su un
sostituto perfetto, in grado di sopportare interamente tale giudizio e
rimanere perfetto. Gesù, il Figlio di Dio, è stato questo sostituto per tutti
coloro che lo ricevono.
Un
uomo, benché esemplare, non avrebbe potuto pagare il prezzo infinitamente
elevato della salvezza; e se questo prezzo non è pagato totalmente, non c’è
possibilità di salvezza. Inoltre, Dio, che è perfettamente santo, non può accettare
le nostre buone opere per compensare le mancanze. Ma la Bibbia insegna a più
riprese che Cristo è Dio stesso, manifestato nella natura umana. È per questo
motivo che la sua morte ha un valore infinito, un valore tale che la grazia può
essere offerta a tutti gli uomini. La sua morte è pienamente sufficiente per
salvarci. Ecco perché, morendo, egli ha proclamato: “È compiuto” (Giovanni
19:30).