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giovedì 13 aprile 2017

13 aprile

Siamo stati riconciliati con Dio mediante la morte del Figlio suo.
Romani 5:10

Con un’unica offerta egli ha reso perfetti per sempre quelli che sono santificati.
Ebrei 10:14

Un solo sacrificio per tutti quelli che credono

Forse ci siamo chiesti: come può la morte di un solo uomo, Gesù Cristo, essere sufficiente per la salvezza di innumerevoli credenti? Gesù, alla croce, come ha potuto portare il castigo che tutti i loro peccati meritavano? Prima di rispondere bisogna affrontare un’altra domanda: Chi è Gesù Cristo? Egli non è soltanto un uomo, è il Figlio di Dio. E la morte del Figlio di Dio non può non avere un valore infinito.
Il male che commettiamo non è soltanto una mancanza verso gli uomini, ma è una mancanza verso Dio. Una tale mancanza è un peccato, è un’offesa nei confronti del Dio santo, il nostro Creatore. Nessun’opera umana può cancellarlo; il giudizio di Dio dev’essere comunque esercitato: o su chi lo ha commesso, oppure su un sostituto perfetto, in grado di sopportare interamente tale giudizio e rimanere perfetto. Gesù, il Figlio di Dio, è stato questo sostituto per tutti coloro che lo ricevono.

Un uomo, benché esemplare, non avrebbe potuto pagare il prezzo infinitamente elevato della salvezza; e se questo prezzo non è pagato totalmente, non c’è possibilità di salvezza. Inoltre, Dio, che è perfettamente santo, non può accettare le nostre buone opere per compensare le mancanze. Ma la Bibbia insegna a più riprese che Cristo è Dio stesso, manifestato nella natura umana. È per questo motivo che la sua morte ha un valore infinito, un valore tale che la grazia può essere offerta a tutti gli uomini. La sua morte è pienamente sufficiente per salvarci. Ecco perché, morendo, egli ha proclamato: “È compiuto” (Giovanni 19:30).