La
concupiscenza, quando ha concepito, partorisce il peccato.
Giacomo 1:15
Quello
che l’uomo avrà seminato, quello pure mieterà.
Galati 6:7
Il seme cattivo
Nel
1770, quando l’Inghilterra s’impossessò dell’Australia, molte specie animali e
vegetali erano ancora sconosciute in quel paese. Fu così che un emigrato
scozzese, avendo nostalgia delle terre del suo paese, si azzardò a far arrivare
una manciata di semi di cardo, il fiore simbolo della Scozia, e li seminò in un
angolo del suo giardino. Qualche decina d’anni più tardi, disseminata dal
vento, l’erbaccia aveva invaso tutto quel vasto continente.
Sappiamo
anche come, più recentemente, il virus della mixomatosi, importato a sua volta
dall’Australia, inoculato intenzionalmente a qualche coniglio selvatico, ha
contaminato tutta l’Europa.
Il seme
del peccato, introdotto nel mondo da Satana, può sembrare insignificante: una
semplice disubbidienza del primo uomo. Ma vediamo bene le conseguenze
drammatiche che quell’errore ha portato per tutta la razza umana: crimini,
immoralità, miseria, sofferenza, morte! Il seme della disubbidienza a Dio ha portato i suoi tragici frutti. Il cuore
naturale è come la terra fertile nella quale il seme del male affonda
facilmente le sue radici. Cristiani, vigiliamo, diciamo il “no” deciso che
impedirà al piccolo ma vitale seme di accedere nel luogo favorevole nel quale
potrebbe germogliare e poi invadere tutto.
Lasciarsi
coscientemente impiantare nello spirito un pensiero impuro, coltivare un
risentimento, nutrire una qualsiasi concupiscenza, significa rischiare di non
riuscire più a dominarsi oppure ad estirparlo.