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domenica 9 aprile 2017

9 aprile

La concupiscenza, quando ha concepito, partorisce il peccato.
Giacomo 1:15
Quello che l’uomo avrà seminato, quello pure mieterà. 
Galati 6:7

Il seme cattivo

Nel 1770, quando l’Inghilterra s’impossessò dell’Australia, molte specie animali e vegetali erano ancora sconosciute in quel paese. Fu così che un emigrato scozzese, avendo nostalgia delle terre del suo paese, si azzardò a far arrivare una manciata di semi di cardo, il fiore simbolo della Scozia, e li seminò in un angolo del suo giardino. Qualche decina d’anni più tardi, disseminata dal vento, l’erbaccia aveva invaso tutto quel vasto continente.
Sappiamo anche come, più recentemente, il virus della mixomatosi, importato a sua volta dall’Australia, inoculato intenzionalmente a qualche coniglio selvatico, ha contaminato tutta l’Europa.
Il seme del peccato, introdotto nel mondo da Satana, può sembrare insignificante: una semplice disubbidienza del primo uomo. Ma vediamo bene le conseguenze drammatiche che quell’errore ha portato per tutta la razza umana: crimini, immoralità, miseria, sofferenza, morte! Il seme della disubbidienza a Dio ha portato i suoi tragici frutti. Il cuore naturale è come la terra fertile nella quale il seme del male affonda facilmente le sue radici. Cristiani, vigiliamo, diciamo il “no” deciso che impedirà al piccolo ma vitale seme di accedere nel luogo favorevole nel quale potrebbe germogliare e poi invadere tutto.

Lasciarsi coscientemente impiantare nello spirito un pensiero impuro, coltivare un risentimento, nutrire una qualsiasi concupiscenza, significa rischiare di non riuscire più a dominarsi oppure ad estirparlo.