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venerdì 14 aprile 2017

14 aprile

La fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono.
Ebrei11:1

Vedere per credere!

Spesso si usa quest’espressione per commentare un avvenimento eccezionale, incredibile. Molti ritengono che vedere sia un criterio valido per autenticare un fatto, e fanno riferimento all’apostolo Tommaso che non aveva creduto che Gesù fosse risuscitato prima di averlo visto vivente con i propri occhi. Ma si sa che i testimoni di uno stesso avvenimento possono raccontarlo in modo differente. E ancora, la visione rimane limitata alle realtà concrete, materiali. Ad esempio, per quanto riguarda il vento, ne vediamo soltanto gli effetti. Ma c’è anche una sfera che sfugge completamente alla vista, è la sfera morale dei sentimenti, delle emozioni, dell’astratto. Lo scrittore Saint-Exupery faceva dire al piccolo principe: “Si vede bene solo con il cuore; l’essenziale è invisibile per gli occhi”.
E che dire del campo spirituale, delle cose celesti, divine? Dio stesso si rivela per mezzo del suo Spirito: “Nessuno conosce le cose di Dio se non lo Spirito di Dio”, e coloro che hanno ricevuto lo Spirito di Dio (1 Corinzi 2:11-14). Il credente le percepisce per la fede. Chi crede solo quello che vede, tocca, o riesce a spiegare non potrà mai avere accesso alla sfera spirituale.

“Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto”, dice il Signore Gesù a Tommaso. E l’apostolo Paolo scrive che è possibile sopportare le sofferenze guardando all’eternità, avendo “lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne” (2 Corinzi 4:18).