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mercoledì 19 aprile 2017

19 aprile

L’uomo, nato di donna, vive pochi giorni… Spunta come un fiore, poi è reciso; fugge come un’ombra.
Giobbe 14.1-2

Insegnaci dunque a contar bene i nostri giorni, per acquistare un cuore saggio.
Salmo 90:12

Meridiane

Nei villaggi alpini, molte facciate di case sono ornate da meridiane. Dipinte, incise, scolpite, esse associano la ricchezza dell’arte di un’epoca alla funzione pratica. Sono anche arricchite di messaggi semplici, ma di sicuro effetto. Alcune massime sono semplicemente moraliste, altre ricordano al passante la sua fragile condizione e il suo bisogno di Dio: “Io, senza il sole non sono nulla. Tu, senza Dio, non puoi nulla”. Numerose sono quelle che ricordano la fuga del tempo: “Il tempo passa, le azioni restano”, o che richiamano nell’uomo il pensiero dell’eternità: “Tutte le ore feriscono, l’ultima uccide”, “È più tardi di quanto non crediate”. Altre infine, invitano a rallegrarsi del tempo che passa, non senza pensare alla morte: “Approfitta dell’ora odierna e pensa all’ultima”.
Questa saggezza popolare del 18° e 19° secolo ci fa pensare alla Bibbia, il grande libro della saggezza divina. Essa ci dice che Dio, nella sua bontà, ci accorda numerosi benefici perché ne godiamo (1 Timoteo 6:17), ma che l’uomo, che è lasciato libero di agire, un giorno dovrà render conto dei suoi atti davanti a Dio (Ecclesiaste 12:1).

Spesso la Bibbia ricorda la fragilità della vita, paragonandola all’erba dei campi, oggi rigogliosa, domani appassita (Isaia 40:6-7). È urgente per me pensare all’eternità, riconoscere che sono un peccatore e accettare Gesù Cristo come mio personale Salvatore. Non sappiamo ciò che ci accadrà domani; ma ricordiamoci che la nostra anima è immortale.