L’uomo,
nato di donna, vive pochi giorni… Spunta come un fiore, poi è reciso; fugge
come un’ombra.
Giobbe 14.1-2
Insegnaci
dunque a contar bene i nostri giorni, per acquistare un cuore saggio.
Salmo 90:12
Meridiane
Nei
villaggi alpini, molte facciate di case sono ornate da meridiane. Dipinte,
incise, scolpite, esse associano la ricchezza dell’arte di un’epoca alla
funzione pratica. Sono anche arricchite di messaggi semplici, ma di sicuro
effetto. Alcune massime sono semplicemente moraliste, altre ricordano al
passante la sua fragile condizione e il suo bisogno di Dio: “Io, senza il sole
non sono nulla. Tu, senza Dio, non puoi nulla”. Numerose sono quelle che
ricordano la fuga del tempo: “Il tempo passa, le azioni restano”, o che
richiamano nell’uomo il pensiero dell’eternità: “Tutte le ore feriscono,
l’ultima uccide”, “È più tardi di quanto non crediate”. Altre infine, invitano
a rallegrarsi del tempo che passa, non senza pensare alla morte: “Approfitta
dell’ora odierna e pensa all’ultima”.
Questa
saggezza popolare del 18° e 19° secolo ci fa pensare alla Bibbia, il grande
libro della saggezza divina. Essa ci dice che Dio, nella sua bontà, ci accorda
numerosi benefici perché ne godiamo (1 Timoteo 6:17), ma che l’uomo, che è
lasciato libero di agire, un giorno dovrà render
conto dei suoi atti davanti a Dio (Ecclesiaste 12:1).
Spesso
la Bibbia ricorda la fragilità della vita, paragonandola all’erba dei campi,
oggi rigogliosa, domani appassita (Isaia 40:6-7). È urgente per me pensare all’eternità, riconoscere che
sono un peccatore e accettare Gesù Cristo come mio personale Salvatore. Non
sappiamo ciò che ci accadrà domani; ma ricordiamoci che la nostra anima è
immortale.