Egli
era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, ma il mondo non l’ha
conosciuto.
Giovanni 1:10
Veramente
quest’uomo era giusto.
Luca 23:47
L’unico giusto è stato condannato
Gesù
Cristo è stato crocifisso circa duemila anni fa. Tutte le classi sociali erano
rappresentate al momento della condanna e della crocifissione.
Il re
Erode l’ha disprezzato e offeso. I capi religiosi giudei lo hanno perseguitato
fino a consegnarlo al loro tribunale per un processo iniquo. La folla ha
acconsentito gridando: “Sia crocifisso!” (Matteo 27:22). L’impero dominante
dell’epoca, tramite la voce del suo rappresentante Pilato, ha condannato il
Giusto, e i soldati lo hanno spregevolmente schernito, maltrattato e poi
inchiodato su una croce. Anche i malfattori che erano crocifissi con lui lo
hanno insultato (Marco 15:32). Ma perché tanto odio?
Gesù
era l’Uomo giusto e santo, e le opere che compiva, poiché erano l’espressione
dell’amore divino, non potevano che condannare quelle degli uomini. Essi non
hanno sopportato quella luce che illuminava le loro azioni malvagie.
Questi
sono avvenimenti passati, ma il mondo è sempre nelle tenebre morali e il cuore
umano è sempre malvagio. Tuttavia l’opera di Cristo alla croce divide gli
uomini in due categorie: quelli che restano nelle tenebre, e quelli che,
accettando Gesù come loro Salvatore, diventano “figli di luce” (Efesini 5:8).
Da
quale parte mi trovo? Dalla parte di coloro che rifiutano Cristo perché non
possono sopportare la luce emanata dalla sua persona e dalla sua vita, o accetto la grazia che egli mette a
disposizione di chi si riconosce
peccatore?