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martedì 18 aprile 2017

18 aprile

Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, ma il mondo non l’ha conosciuto.
Giovanni 1:10

Veramente quest’uomo era giusto.
Luca 23:47

L’unico giusto è stato condannato

Gesù Cristo è stato crocifisso circa duemila anni fa. Tutte le classi sociali erano rappresentate al momento della condanna e della crocifissione.
Il re Erode l’ha disprezzato e offeso. I capi religiosi giudei lo hanno perseguitato fino a consegnarlo al loro tribunale per un processo iniquo. La folla ha acconsentito gridando: “Sia crocifisso!” (Matteo 27:22). L’impero dominante dell’epoca, tramite la voce del suo rappresentante Pilato, ha condannato il Giusto, e i soldati lo hanno spregevolmente schernito, maltrattato e poi inchiodato su una croce. Anche i malfattori che erano crocifissi con lui lo hanno insultato (Marco 15:32). Ma perché tanto odio?
Gesù era l’Uomo giusto e santo, e le opere che compiva, poiché erano l’espressione dell’amore divino, non potevano che condannare quelle degli uomini. Essi non hanno sopportato quella luce che illuminava le loro azioni malvagie.
Questi sono avvenimenti passati, ma il mondo è sempre nelle tenebre morali e il cuore umano è sempre malvagio. Tuttavia l’opera di Cristo alla croce divide gli uomini in due categorie: quelli che restano nelle tenebre, e quelli che, accettando Gesù come loro Salvatore, diventano “figli di luce” (Efesini 5:8).

Da quale parte mi trovo? Dalla parte di coloro che rifiutano Cristo perché non possono sopportare la luce emanata dalla sua persona e dalla sua vita, o accetto la grazia che egli mette a disposizione di chi si riconosce peccatore?