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martedì 4 aprile 2017

4 aprile

Celebrino l’Eterno per la sua bontà… Poich’egli ha ristorato l’anima assetata e ha colmato di beni l’anima affamata.
Salmo 107:8-9

Gesù disse loro: “…Chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà mai più sete”.
Giovanni 6:35

L’albero del viaggiatore

La ravenàla, una pianta chiamata “albero del viaggiatore”, è molto diffusa nel Madagascar e nelle Antille. Le sue larghe foglie, disposte a ventaglio, contengono alla base dell’acqua che permette al viaggiatore assetato di dissetarsi.
Leggiamo nella Bibbia che Dio aveva fornito al suo popolo, nella traversata del deserto, sia il nutrimento (la manna) che l’acqua che scaturiva dalla roccia. Il cristiano trova per la sua anima un vero refrigerio in Cristo, la “roccia spirituale” (1 Corinzi 10:4).
Nel capitolo 4 del Vangelo di Giovanni, Gesù rivela a una donna Samaritana dove si trova l’acqua che disseta l’anima. Egli è allo stesso tempo il “pane di vita” e l’acqua che estingue la sete per sempre.
Ancora oggi, Dio pone gratuitamente sulla nostra strada quest’acqua vitale che si trova nel suo Figlio Gesù Cristo. “Chi crede nel Figlio ha vita eterna” (Giovanni 3:36). Non disprezziamo quest’offerta. Coloro che l’avranno rifiutata resteranno sotto “l’ira di Dio”, come dichiara solennemente la fine di questo versetto.
Nell’ultima pagina della Bibbia, un appello finale si fa ancora udire: “Chi ha sete venga; chi vuole, prenda in dono dell’acqua della vita” (Apocalisse 22:17).

Noi, che per mezzo della fede abbiamo ricevuto la salvezza in Gesù Cristo, continuiamo a raccogliere quest’acqua pura della grazia di Dio. Leggendo ogni giorno la Bibbia troviamo forza e gioia per servire il Signore.