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martedì 13 novembre 2018

13 novembre


(Gesù disse:) “Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto”.
Giovanni 15:5

Porteranno ancora frutto nella vecchiaia; saranno pieni di vigore e verdeggianti.
Salmo 92:14

Dove affondiamo le nostre radici?

“In Oriente si piantano degli alberi nei cortili delle case. Ben protetti, producono dei frutti squisiti, anche nelle stagioni più torride. Ciò che la grazia di Dio produce, se si è in comunione col Signore, assomiglia a degli alberi piantati nella casa di Dio. È l’unione con la vite che dà fertilità al tralcio; allo stesso modo, se uno dimora in Cristo porta molto frutto. Colui che professa di avere la fede, ma ha le sue radici nel mondo, non può portare frutto per il Signore. Se immerge le sue radici nella palude dei piaceri frivoli, sarà debole e spiritualmente malato. L’uomo che vive in comunione con Dio, invece, è un credente maturo e solido, pieno di grazia e di Spirito. Molto dipende dal terreno nel quale l’albero viene piantato. Così tutto dipende dalla nostra unione col Signore e da ciò che riceviamo da lui. Nel giardino della grazia le piante, deboli in se stesse, si rinforzano nel Signore e così abbondano di frutti graditi a Dio. Non c’è nessuna paura per il futuro e nessuna disperazione per chi ha fede in Lui; nei giorni difficili, anche quando l’uomo forte vacilla, il credente può appropriarsi delle promesse divine.
Dio è una roccia, un riparo, una difesa. Fino ad oggi è stato tutto ciò che ha detto di essere e noi dobbiamo credere che sarà lo stesso fino alla fine.”
Charles Spurgeon

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