Ecco,
questa fu l'iniquità di Sodoma... le sue figlie vivevano nell'orgoglio,
nell'abbondanza del pane, e nell'ozio indolente.
Ezechiele 16:49
Dimenticando
le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti,
corro verso la mèta per ottenere il premio della celeste vocazione.
Filippesi 3:13-14
Energia e determinazione
Maud
Fontenoy, la navigatrice solitaria che ha attraversato a remi gli oceani
Atlantico e Pacifico, in una conferenza del gennaio 2006 dichiarava a un
giornalista: “Nella vita di tutti i giorni non si ha il tempo per porsi delle
domande e nulla ci permette di capire se siamo veramente felici. Io cerco di
far prendere coscienza alla gente, che vive in un mondo superprotetto dove
nessuno vuole assumersi delle responsabilità, che la felicità non è
necessariamente confortevole e che non la si può comprare al centro
commerciale”.
Noi
ammiriamo il gesto atletico e il coraggio di quella navigatrice; si era
prefissata un obiettivo e lo ha raggiunto malgrado gli sforzi e le sofferenze
che ha dovuto affrontare. Cerchiamo ora di portare le sue riflessioni sul piano
spirituale: sicuramente il benessere non è sinonimo di felicità; la vera
felicità, che dura per tutta la vita terrena e per l’eternità, proviene dalla
conoscenza di Gesù Cristo. Vale la pena porsi delle domande e cercare nella
giusta direzione. Forse non conoscete ancora Gesù. Ebbene, è a chi lo cerca con semplicità che Egli si rivela (Luca 11:9).
Dopo
che abbiamo conosciuto Gesù Cristo come nostro personale Salvatore, bisogna
lasciar da parte tutto ciò che potrebbe privarci della gioia che abbiamo in
Lui, e chiedere a Lui la forza e la guida per piacergli e assomigliargli sempre
di più.