Noi tutti… dobbiamo comparire davanti al
tribunale di Cristo, affinché ciascuno riceva la retribuzione di ciò che ha
fatto quando era nel corpo, sia in bene sia in male.
2 Corinzi 5:10
Fu aperto un altro libro che è il libro della
vita; e i morti furono giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le loro
opere.
Apocalisse 20:12
Scrivere le proprie memorie
Vi sono persone che ritengono di aver svolto
un ruolo molto importante nella storia. Coinvolte in certi grandi avvenimenti,
pensano che la loro testimonianza sia di grande valore per le generazioni
future e, per questo, hanno scritto le loro memorie, presentando generalmente
le loro azioni nella luce più favorevole.
Per Dio non abbiamo memorie da redigere, né
biografie da far scrivere. Fedeli resoconti sono da Lui compilati e conservano
ogni nostro pensiero, parola e azione. “Tu sai quando mi siedo e quando mi
alzo, tu comprendi da lontano il mio pensiero… e conosci a fondo tutte le mie
vie” (Salmo 139:2-3). Le cose migliori che pensiamo di aver fatto, sono registrate secondo il loro vero valore,
le loro motivazioni profonde. I nostri moventi sono sempre puri? Che dire degli
errori, dei cattivi pensieri, di certe distrazioni che ci allontanano dalla
presenza di Dio? Possiamo ben dire come Davide: “Se tieni conto delle colpe,
Signore, chi potrà resistere?” (Salmo 130:3). Ci occorrono la grazia di Dio e il suo perdono, ci occorre un Salvatore.
Il credente, che per la fede in Gesù Cristo è
messo al riparo dal giudizio, non ha da compiere azioni per ottenere dei
meriti, ma si impegnerà a fondo per
seguire Gesù, il suo Maestro, come prova della sua riconoscenza. E Gesù non
dimentica nulla di ciò che è fatto per amor suo.